Male, anzi malissimo. Un clamoroso errore politico compiuto dal sindaco di Scicli, Mario Marino, che ha tolto la bandiera di Arcigay dal prospetto del Comune di Scicli. Ha accolto la richiesta di Antonello Firullo (che vi riportiamo a seguire in fondo all'articolo), ovvero la richiesta che arriva da un esponente politico che, a proposito di bandiere, ne ha davvero cambiate tante. Adesso è candidato in una delle liste di De Luca ma nella sua non granitica carriera politica, di bandiere, a proposito, ne ha cambiate. Eccome. Alleanza Nazionale, Fratelli d'Italia, Sicilia Futura, Lega Nord, tanto per fare qualche esempio. Insomma il cammino politico di Firullo, che adesso appunto approda sotto l'ala del dirompente De Luca, è stato costellato da numerosi cambi di bandiere.
Per carità, è stupido chi non cambia idea, e dunque se Firullo ha ritenuto utile cambiar "bandiera" ogni due – tre, avrà avuto le sue sante motivazioni. Ma adesso, con tanti problemi della Sicilia, della sua stessa comunità sciclitana, rifiuti, acqua, concessioni, in piena estate la sua attenzione è stata catturata da una bandiera che, come tutti sanno, è stata messa lì non certo perché non sapevano dove metterla ma perchè hanno scelto di rappresentare un impegno di natura sociale e civile. Firullo, nella sua richiesta al sindaco, parla di un vessillo che discrimina, un simbolo di categoria. Ci siamo sforzati il più possibile, ma non riusciamo davvero a capire verso chi viene effettuata la discriminazione. Chi viene discriminato? Firullo si sente discriminato? Per cosa? In che cosa? E perché assimila la bandiera di un'associazione di natura sociale ad un "simbolo di categoria"? Le persone lgbtqia+ sono una "categoria"?
Una categoria, lo ribadiamo a Firullo, è ad esempio quella a cui lui appartiene, quella degli stabilimenti balneari (non sappiamo più se lui fa capo a Confcommercio, Confesercenti o altre sigle visto che anche qui di bandiere ne ha cambiate). Comprendiamo che nella laicità dello Stato e delle istituzioni, non ci dovrebbero essere bandiere diverse da esporre sui balconi delle istituzioni, ma farlo, come nel caso della bandiera Arcigay esposta, significa manifestare una specifica sensibilità e volontà politica a sostegno di una minoranza ancora oggi bistrattata. Ma Firullo, che è in cerca di voti, che fa? Piuttosto che sostenere chi è in minoranza, pensa di etichettarli. Gli è rimasto l'insegnamento, evidentemente, di Salvini che cerca il nemico, solitamente il migrante, per dividere l'opinione pubblica e cercare consenso. E visto che la questione migrante è già di salviniana memoria, Firullo ha pensato di scaldare i nervi per la bandiera Arcigay. Contento lui, contenti tutti.
Ma cosa ne pensa di questa uscita il candidato presidente De Luca? Nel 2018 lo stesso De Luca, a seguito di una polemica politica proprio con Arcigay Messina, ha dichiarato: "Io sono sempre stato contro ogni discriminazione di sesso". E dunque che ne pensa di questa "uscita" del suo candidato Firullo? Siamo pronti ad ascoltare la sua risposta. E siamo pronti ad ascoltare anche il pensiero di Ismaele La Vardera, la ex iena televisiva, adesso candidato con De Luca, amico personale di Firullo. Da iena non sarebbe venuto a raccontare questa storia?
Intanto questa sera a Scicli, a Villa Penna, c'è una manifestazione culturale promossa da Arcigay con il patrocinio del Comune di Scicli. E' assai probabile, vista la vicenda, che non mancheranno contestazioni da parte del pubblico. Ieri sera la questione è stata al centro di un'interrogazione urgente dei consiglieri di minoranza. L'Amministrazione comunale, che aveva appena qualche settimana fa spiegato ad Arcigay che non avrebbe tolto la bandiera benché un paio di consiglieri comunali lo avessero già chiesto (precedendo dunque Firullo), ha fatto sapere che la bandiera sarà allocata a Palazzo Spadaro, che è una delle sedi di rappresentanza del Comune di Scicli. Si è messa una pezza forse anche a seguito del malcontento generato. Ed allora, sindaco Marino, quale sarà la politica sociale della sua Amministrazione?
Questa a seguire è invece la richiesta di Firullo, avanzata qualche giorno fa al sindaco di Scicli e che ha trovato la tempestiva risposta dallo stesso primo cittadino. Speriamo che sia tempestivo anche con le altre richieste dei cittadini rispetto a problemi decisamente ben più urgenti. L'intervento del candidato Firullo (che tra l'altro ha evitato di inviare alla nostra redazione): "Oggetto: rimozione bandiera Arcigay. Il sottoscritto, Firullo Antonio, nato a Scicli, candidato al Parlamento della Regione Sicilia con la Lista “De Luca Sindaco di Sicilia”, con la presente, INVITA la Sv a volere rimuovere la bandiera dell’Associazione ArciGay allocata nel balcone del Comune insieme ai vessilli della Regione Sicilia, dell’Italia e della Comunità Europea. Fermo restando il rispetto dei diritti di tutti, la bandiera dell’Arcigay, al contrario, è discriminatoria e fuori luogo. E’ un simbolo importante, certamente, ma non rappresenta l’istituzione e deve essere rimossa e collocata in altra parte insieme ad altri simboli di categoria".
Arcigay non ha diffuso una nota ufficiale ma sui social spiega che resta l'amaro per la modalità con cui si è svolta tutta la vicenda. Ma resta aperta al confronto sia con Firullo che, soprattutto, con l'Amministrazione comunale.