IL SEGRETARIO DEL PD INTERVIENE SUL CASO PELLEGRINO

Chi ha dato l’ordine di spostare i rifiuti dalla sala del vice sindaco Pellegrino deve venire subito allo scoperto e si deve dimettere. Lo afferma il segretario cittadino del Partito democratico di Ispica Gianni Stornello che interviene sulla vicenda per la quale risultano denunciati lo stesso vice sindaco e tre dipendenti comunali.   

“Capiamo – afferma Stornello – che è troppo pretendere le dimissioni da quegli stessi amministratori che hanno fatto fallire un Comune e che solo per questo avrebbero dovuto dimettersi da tempo. La vicenda che ha al centro il vice sindaco Cesare Pellegrino è emblematica – secondo l’esponente del Pd – di come al Comune di Ispica si gestiscono la cosa pubblica e il personale dipendente. Se Pellegrino è parte offesa lo diranno le indagini. Ma le indagini – precisa Stornello – dovranno chiarire anche chi ha dato disposizioni a due operai comunali di rimuovere i rifiuti accatastati davanti alla sala del vice sindaco e di farlo solo per lui. Se Pellegrino ha subito un reato lo vedremo. Una cosa è certa: mentre Ispica era sommersa dai rifiuti per lo sciopero continuativo degli operatori ecologici, mentre c’erano abitazioni private ed esercizi commerciali in crisi per i cumuli di immondizia davanti ai loro ingressi, c’era un cittadino più uguale di tutti gli altri al quale i rifiuti venivano spostati da operai comunali. Questo cittadino era ed è il vice sindaco e assessore all’Ecologia. E, come se questo non bastasse, ciò veniva fatto in modo non corretto perché gli operai comunali non possono maneggiare e trasportare rifiuti. Chi ha detto (o imposto) loro di farlo deve prima di tutto venire allo scoperto e poi si deve dimettere. Con i tempi che corrono, non c’è provocazione o reato subito che tenga e che giustifichi un privilegio. A Pellegrino – conclude Gianni Stornello – sarebbe andata la solidarietà di tutta la città se avesse denunciato all’opinione pubblica la provocazione che avrebbe subito. Invece, non sappiamo se per sua iniziativa o per iniziativa di altri amministratori, passa per componente di quella casta di cui non se ne può più”.

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