È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
IL SALTO DELLA QUAGLIA
11 Gen 2013 07:56
Caro Direttore, si assiste in questi giorni alla composizione delle liste per le elezioni del parlamento nazionale. Capisco che i tempi non sono più quelli di una volta ma il fenomeno del proliferare di liste e di simboli, il moltiplicarsi artificioso di candidature e alleanze, la conseguente continua migrazione da un partito all’altro, come pure da una coalizione all’altra, possono, da soli giustificare il rifiuto della politica che porta a percentuali di astensionismo mai viste in Italia.
Ancorchè di vecchia tradizione, le sue origini si possono far risalire alla metà dell’800, e benchè legato anche a nomi illustri della politica passata e presente, il trasformismo politico non può che considerarsi negativo quando non è supportato da profonda analisi ideologica che supporti ogni tipo di dialettica ad esso legata.
Certo non mancano casi di trasformismo, più giusto sarebbe dire cambi di casacca, dettati più che da contrapposizioni ideologiche da contrapposizioni personali, specie con i leader di una corrente o di un partito, casi in cui sono evidenti e giustificate le motivazioni che hanno portato alla importante decisione, ma il più delle volte si tratta di strategie finalizzate esclusivamente al vantaggio personale per il raggiungimento di incarichi o poltrone, dove inesistente è la problematica etica e ideologica.
Al riguardo sarebbe interessante riuscire a comporre, in vista delle prossime consultazioni elettorali locali, un quadro esauriente delle appartenenze politiche passate e presenti dei politici in attività.
Il contributo maggiore potrebbe essere fornito dagli stessi politici che direttamente potrebbero spiegare le motivazioni del passaggio da una formazione all’altra, ma penso che non manchino le capacità per giornalisti esperti a tracciare un quadro esaustivo della situazione.
Di sicuro l’elettorato ne potrebbe trarre utili informazioni che potrebbero contribuire alla formazione di una classe politica più selezionata, senza dire che i lettori potrebbero essere coinvolti in una sorta di sondaggio per identificare le migliori performance per numero di salti e per la loro pregnanza ideologica.
Lettera firmata
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