Il rum siciliano da Avola nel mondo. Ecco la storia di un’impresa straordinaria

Ecco la storia di un’impresa straordinaria, la prima in Sicilia dopo centinaia di anni, che riguarda la produzione di rum ottenuto dalla distillazione di succo di canna da zucchero coltivata in Sicilia.

Un rum made in Sicily, 100% siciliano, è quindi già presente sui mercati nazionali ed internazionali ed è nato nel Sud Est siciliano, precisamente ad Avola più di tre anni fa.

Un’incredibile avventura imprenditoriale quella accaduta ad Avola, che ha visto nascere la prima piantagione di canna da zucchero dopo centinaia di anni dalla sua sparizione nell’isola, seguita dalla distillazione del succo e dalla commercializzazione del rum ottenuto.

Tutto questo accade già da oltre 3 anni.

Di recente si è parlato della nascita di una distilleria a Modica quasi come fosse il primo intervento del genere in Sicilia. Nei fatti ci sono già altre attività in varie zone della Sicilia e proprio Avola Rum è testimonianza di una tradizione pluriennale nel campo della produzione di rum.
Il rum, che spesso è associato alle calde spiagge dei Caraibi, è un distillato di canna da zucchero che ha quindi le sue radici in Sicilia.

Il marchio “Avola Rum” è frutto della collaborazione con la Distilleria Giovi di Valdina (ME), che può vantare la distillazione del primo rum realizzato con canna da zucchero coltivata direttamente in Sicilia, Avola Rum.

Ma qual è la storia di questo straordinario distillato?


I produttori di Avola Rum, raccontano che l’idea di creare un rum siciliano è nata molti anni fa, quando, dopo ricerche e studi, si sono scoperte testimonianze storiche che attestavano la produzione di rum ad Avola per oltre 200 anni. Questo fatto ha sollevato una domanda affascinante: cosa legava la Sicilia al rum?

La risposta è stata trovata nella storia della canna da zucchero, portata in Sicilia dagli arabi nell’800 d.C. e coltivata sull’isola fino al 1600, quando scomparve a causa di variazioni climatiche. Tuttavia, la canna da zucchero sopravvisse ad Avola, nelle proprietà dei Marchesi Pignatelli d’Aragona Cortes, imparentati con i Re di Spagna. Questo ha ispirato l’ideatore, Corrado Bellia, a riportare in vita l’antico distillato, seguendo le indicazioni del botanico Giuseppe Bianca, che nel 1878 affermava che la canna da zucchero ad Avola si trasformava nella più prelibata varietà di Rhum, venduta a caro prezzo. 


Gli anni successivi sono stati dedicati alla piantagione e coltivazione della canna da zucchero, compiuta nei terreni dell’altro produttore Enzo Monello, che assieme a Bellia hanno reso possibile il tutto.

Nel 2020, tra il 28 marzo e il 15 aprile, si svolsero le fasi della prima raccolta, spremitura, fermentazione e distillazione, quest’ultima realizzata presso la Distilleria Giovi, nota per la sua lavorazione artigianale. 
Il risultato è stato straordinario: un rum realizzato con il metodo “agricolo” che non ha nulla da invidiare a quelli dei Caraibi o delle Filippine, posizionandosi nella fascia di alta gamma e con una produzione limitata.

Questa storia è stata coronata da elogi e riconoscimenti ufficiali, tra cui il premio come miglior Rum Agricole Style a Show Rum 2022.

Oggi, Avola Rum è una parte significativa del patrimonio storico e culinario dell’isola, con il riconoscimento ufficiale come Prodotto Agricolo Tradizionale da parte del Ministero dell’Agricoltura.

La sua storia dimostra come la Sicilia (ed Avola in questo caso) possa essere un luogo di sorprese culinarie e di riscoperta di tradizioni dimenticate, offrendo ai palati di tutto il mondo un’esperienza di gusto unica e indimenticabile.

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it