IL REGOLAMENTO COMUNALE SULLE SPONSORIZZAZIONI ED UNA PIU’ OPPORTUNA DESTINAZIONE DEI PROVENTI.

Il Consiglio comunale di Modica nella sua ultima seduta ha approvato a maggioranza il regolamento che dovrà disciplinare in materia di sponsorizzazioni.

Uno strumento questo che certamente crea la necessaria chiarezza in un campo delicato e spesso non privo di polemiche più o meno fondate, ma che sicuramente necessita di ulteriori affinamenti se non si vuole correre il serio rischio di commettere gli stessi errori di valutazione che attengono al mondo dell’imprenditoria, dove in molti casi, per non aver previsto che la motivazione degli addetti è direttamente collegata alla gratificazione che si riceve, pena l’appiattimento graduale verso i livelli più bassi dell’impegno, e di conseguenza si finisce per mortificare l’abnegazione dei più responsabili e sensibili a favore dei meno impegnati e strafottenti.

Nessuna polemica per il fatto che il Consiglio abbia approvato a maggioranza il suddetto regolamento con grande tempestività, poiché obiettivamente spinto dalla necessità di dare risposte ad alcuni imprenditori privati che intendono sponsorizzare alcuni siti di pubblica utilità, né  tantomeno  perché il Consiglio non ha potuto tener conto dell’emendamento presentato dal sottoscritto. Ritengo tuttavia che nel prossimo periodo ed  auspicabilmente  prima  ch’esso trovi definitiva applicazione, si debba procedere all’inserimento di alcuni punti che andrebbero a qualificare il regolamento con giovamento dell’Ente e di coloro che si prodigano per la sua applicazione ottimale.

In questa ottica e seguendo l’esempio dimostratosi virtuoso di alcuni Comuni del centro nord, ritengo che nel suddetto regolamento vadano  previste  le  percentuali di destinazione dei proventi delle sponsorizzazioni attraverso quelle economie di spesa che un accurato lavoro degli addetti può determinare, per evitare approssimazione e possibili individualismi che in politica, per ragioni diverse non è semplice evitare.

Una specificazione che all’interno del regolamento ritengo necessaria è l’attribuzione d’una percentuale da destinare al settore che si occupa della materia ed al suo dirigente, cosicchè si crei quella motivazione e quella determinazione a fare meglio e di più per il bene dell’Ente ma anche per la propria gratificazione.

Non continuiamo a generalizzare ed a sbagliare, sostenendo che gli impiegati pubblici siano dei nullafacenti; forse, come anche nel settore privato, esistono i fannulloni ma sicuramente ci sono tantissime persone che svolgono con scrupolo ed impegno il  proprio lavoro e spesso sono i più bistrattati per non avere santi in paradiso.

Sarebbe opportuno che la politica e chi amministra si facessero carico di rivolgere la giusta attenzione a coloro che con la propria serietà ed impegno professionale contribuiscono al migliore risultato dell’Ente per cui lavorano.

Il mio personale auspicio è che un ente venga gestito con le più adeguate e moderne regole dell’imprenditoria  affinchè si possa sperare in un’efficienza e professionalità sempre più diffuse.

                                                                                                                   

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