Il ragusano Giovanni Blanco in mostra in una collettiva alla Pinacoteca Nazionale di Bologna. FOTO

Di Giovanna Patti

EX5 è la collettiva di sei pittori e scultori provenienti dall’Accademia di Belle Arti di Bologna e di Ravenna in mostra fino al 19 marzo presso la Pinacoteca Nazionale di Bologna.
La mostra, giunta alla sua quinta edizione, è stata inaugurata con successo di pubblico negli spazi del Salone degli Incamminati in contemporanea con Arte Fiera. Curato da Carmen Lorenzetti, il progetto EX è costituito da una serie di mostre dedicate ad ex studenti dell’Accademia di Belle Arti che si sono distinti a livello nazionale ed internazionale. Un progetto espositivo che la docente porta avanti dal 2016 per promuovere le buone pratiche di quanti, dopo la formazione, vedono riconosciuto il proprio lavoro, e per portare queste esperienze all’attenzione degli attuali studenti dei due istituti. Quest’anno sono in mostra Jacopo Casadei, Rudy Cremonini, Domenico Grenci, Enrico Minguzzi, Nicola Samori e il giovane pittore ragusano Giovanni Blanco. A commento del lavoro di alcuni di loro, in catalogo anche i testi dei docenti Massimo Pulini e Luca Bertolo.

CHI E’ GIOVANNI BLANCO


Classe 1980, nato a Ragusa ma residente a Modica, Giovanni Blanco mette in mostra nove opere portate a termine tra il 2014 e il 2022. Tra queste due piccole opere su carta, grandi come un foglio da lettera, intitolate La scatola del pittore, si incaricano di fare sintesi della singolare postazione di un artista. Alto valore simbolico hanno invece i dipinti iperrealistici la Scimmia pittore e Senza titolo, autoritratti metaforici che cercano di far riflettere sulla condizione dell’artista, e dove coesistono in equilibrio il monocromatico e la presenza vivida della tavolozza del pittore. Nella serie Monotipi (inchiostro calcografico su carta), raffiguranti rapaci notturni, nello specifico barbagianni sorpresi da un flash notturno, l’artista sembra invece tracciare una riflessione sulla luce e sulla dimensione della fotografia. Infine appare come un fotogramma sbagliato, tagliato lateralmente da bande cromatiche incongrue, la grande opera Open che, realizzata appositamente per questa esposizione e raffigurante un padiglione fieristico in disuso presso Porta Galliera a Bologna, con la sua mancata inquadratura ci dà l’impressione di essere di fronte ad una diapositiva rovesciata.


Ecco dunque che la pittura ancora una volta, e questa volta attraverso le opere di Giovanni Blanco, ci parla con un linguaggio antico ma costantemente capace di rinnovarsi, ci parla del mondo che ci circonda, di cosa vediamo e di come ci vediamo ma soprattutto ci parla dell’ambiguità e delle derive della nostra contemporaneità.

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