IL PUBBLICO IMPIEGO SCENDE IN SCIOPERO
19 Dic 2011 17:25
Manifestazione sindacale a Ragusa per dissentire dal decreto “Salva Italia” proposto dal Governo Monti.
Un’ unica voce, sindacati riuniti, al fine di ottenere: un equa riforma previdenziale che non scarichi il gravoso peso sulle spalle dei lavoratori e dei pensionati, l’implementazione di misure rigide che vadano a colpire i grandi evasori e i patrimoni illeciti, una minore tassazione sui lavori dipendenti e sulle già misere pensioni, una riorganizzazione della spesa pubblica che dia maggiore credito alla contrattualizzazione dipendente senza penalizzare welfare, sanità e enti amministrativi locali che avrebbero invece bisogno di essere aiutati, maggiore credito alla realizzazione sostenibile di autonomie locali. Sullo sfondo di una visione dei processi che garantisca la tenuta occupazionale e punti al miglioramento dei servizi e non a una mera operazione ragionieristica.
Hanno aderito allo sciopero generale, che doveva tenersi davanti al Palazzo del Governo e che per questioni climatiche è avvenuto a Palazzo dell’Aquila, i rappresentanti dei sindacati unitari di: Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil-Pa .
Di comune accordo anche i segretari generali del comparto di Ragusa ( Aldo Mattisi della FP CGIL, Gianfranco Marino della CISL FP, Lucia Saddemi della UIL FPL ed Enzo Di Pasquale della UIL PA) sul fatto che non possono pagare sempre “i soliti noti”.
Presenti anche i tre segretari generali di CGIL,CISL,UIL Avola, Romeo e Bandiera.
Anche se il contesto socio-economico e temporale è grigio, tendente alla nebbia, ci si trova davanti a contratti pubblici bloccati e in continua erosione a fronte di una sempre maggiore decurtazione di servizi nei confronti delle fasce sociali più deboli.
Anche se difficile compito da tecnici bravi, più bravi, bisogna rimodellare la manovra in modo che risulta etica, civile, democratica e metta in risalto l’uguaglianza, nei fatti, di tutti i cittadini.