IL PRESIDENTE DELL’ANCE GRASSIA: “ARRIVERANNO PIU’ FONDI PER LE IMPRESE”

“Il patto di stabilità interno rappresenta sempre di più una fonte di rischio per la stessa sopravvivenza delle nostre imprese che subiscono gli effetti dei ritardati pagamenti per lavori, anche in presenza di risorse disponibili da parte degli enti locali. Ecco perché si sta cercando di sollecitare le Pubbliche amministrazioni locali a far sì che il patto di stabilità venga disposto dal singolo ente sempre nei confronti dell’Amministrazione statale ma in maniera regionale”.

Ad affermarlo il presidente di Ance Ragusa, Giuseppe Grassia, secondo cui soltanto così si potrà eliminare un ulteriore ostacolo che impedisce alle imprese del comparto edile di poter investire con convinzione sul futuro. “La soluzione in grado di ampliare la liquidità degli enti soggetti al Patto di stabilità interno – aggiunge Grassia – consiste nella regionalizzazione, ovvero una redistribuzione del peso del Patto di stabilità tra gli enti locali, fermi restando gli obiettivi complessivi fissati per l’insieme degli enti della stessa Regione. Una soluzione che potrebbe consentire, come evidenziato da accurate ricerche svolte in proposito, uno sblocco dei pagamenti per opere pubbliche pari a circa un miliardo di euro l’anno. Inoltre, potrebbe assicurare una maggiore sostenibilità della finanza locale dal punto di vista degli investimenti infrastrutturali.

I Comuni, infatti – continua il presidente – potrebbero, con il Patto di stabilità regionale, avere una capienza di spesa maggiore rispetto alla condizione dell’attuale strumento interno. Questa situazione consentirebbe di liberare delle risorse alle imprese che stanno operando sul territorio, garantendo alle stesse un poco d’ossigeno. Abbiamo inoltrato una nota di sensibilizzazione alle Amministrazioni locali della provincia di Ragusa affinché si facciano parte diligente nei confronti del governatore Lombardo per attivare questa procedura. Speriamo che Lombardo, invece che pensare alla riforma elettorale, alla privatizzazione dell’Ast, alla riforma delle Asi, possa essere più incentivato a sostenere l’intera Sicilia, la cui situazione economica versa in una situazione di ristrettezze davvero preoccupante sul fronte di risposte che tardano ad arrivare nei confronti dell’intero sistema imprenditoriale”.

  

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