È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
IL PRESEPE È L’INVENZIONE DI UN GENIO ITALIANO
24 Dic 2015 12:03
A quanti amano il Presepe e a quanti come un personaggio di Edoardo De Filippo della commedia “Natale in casa Cupiello” dicono: “Nun mi piace ‘o preseppio!” adducendo motivi “politicamente corretti” offriamo queste poche righe tratte dalla Vita Prima di Francesco d’Assisi di Tommaso da Celano
Circa due settimane prima della festa della Natività il beato Francesco …chiamò Giovanni, un nobile signore di Greccio e gli disse: “Se vuoi che celebriamo a Greccio il Natale di Gesù, precedimi e prepara quanto ti dico: vorrei rappresentare il Bambino nato a Betlemme, e in qualche modo vedere con gli occhi del corpo i disagi in cui si è trovato per la mancanza delle cose necessarie a un neonato, come fu adagiato in una greppia e come giaceva sul fieno tra il bue e l’asinello.”
E giunge il giorno della letizia…si accomoda la greppia, vi si pone il fieno e vi si introducono il bue e l’asinello. In quella scena commovente risplende la semplicità evangelica, si loda la povertà, si raccomanda l’umiltà. Greccio è divenuta come una nuova Betlemme.”
Solo un poeta come Francesco poteva inventare il Presepe. Perché Francesco non è soltanto uno dei più grandi santi della chiesa cattolica, amato da tutti i cristiani e anche dai non credenti, ma è anche colui che fra i primi cominciò a usare la lingua parlata dal popolo per la predicazione e per i suoi scritti.
Il suo “Cantico delle creature” apre tutte le antologie della Letteratura Italiana Medioevale ed è un capolavoro oltre ad essere modernissimo per l’attenzione a tutto il Creato.
Francesco è un’eccellenza italiana, come si dice oggi, il presepe è una sua creatura,la creatura di un genio italiano ed è assurdo rinunciarvi, perché se rinunciamo al presepe tra poco dovremo togliere dai programmi delle scuole la Divina Commedia, I Promessi Sposi, e perché no anche l’Orlando Furioso e la Gerusalemme Liberata in cui si parla di Saraceni, e dalle pinacoteche tutti i quadri il cui soggetto si richiama alla fede cristiana.
Laura Barone
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