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Il ponticello crollato di contrada Passaporto: il comune di Comiso chiede il rifacimento alla Protezione civile
07 Feb 2024 17:05
Il ponticello di contrada Passaporto a Comiso dovrà essere rifatto. Ma non potrà più essere realizzato come prima. Quel ponte così basso, che finiva con l’ostruire il deflusso delle acque, non rispetta le normative per la cura degli alvei dei corsi d’acqua. Serve un nuovo progetto, con un cavalcavia che permetta l’attraversamento del corso d’acqua e la sistemazione idraulica complessiva della zona.
Il ponticello è crollato dopo l’uragano che si è abbattuto sulla Sicilia lo scorso anno, il 9 e 10 febbraio, ma già un anno prima, nel gennaio 2022, il genio civile aveva predisposto un progetto per l’abbattimento di un manufatto che era stato realizzato nel secolo scorso con criteri oggi ritenuti inadeguati. Il genio civile aveva presentato un progetto per la demolizione di quel ponte che attraversa il torrente Ippari a valle dell’abitato e che serve a congiungere lo storico quartiere Grazia con la zona di contrada Giardinello, una popolosa contrada alle porte dell’abitato, in direzione di Vittoria. Insieme al “ponticello” (come era conosciuto dagli abitati del luogo), il genio civile aveva ordinato l’abbattimento di un altro attraversamento sul fiume, in contrada Crocilla/Difesa, nella zona da tutti conosciuta come “la piattaforma”, sulla vecchia strada che conduce all’aeroporto di Comiso. Il genio civile aveva predisposto un progetto di abbattimento dei due manufatti per un importo di 93.800. Il comune di Comiso aveva detto di si, ma subordinando l’accettazione alla realizzazione di due nuovi ponti. I due vecchi ponti, infatti, costituiscono una “via di fuga” in caso di calamità naturale.
È stato distrutto dall’uragano di febbraio 2023
Per il ponte di contrada Passaporto, però, l’uragano di febbraio ha anticipato i tempi. Il ponte è crollato e oggi non esiste più.
Dopo la conta dei danni, il comune ha richiesto alla Protezione civile un finanziamento per la realizzazione della nuova opera, secondo i criteri dettati dal genio civile. “Abbiamo redatto uno studio di fattibilità – spiega l’assessore ai Lavori pubblici, Roberto Cassibba – e abbiamo chiesto il finanziamento necessario per un’opera che dovrà essere realizzata con nuovi criteri. Finora non ci è arrivato nessun riscontro”.
Nel frattempo quella strada e quella via di fuga rimane chiusa e inagibile. Alcuni residenti della zona chiedono certezze per il futuro. La vicenda è approdata in consiglio comunale con un’interrogazione presentata da Cristina Betta, della lista “Coraggio Comiso”. In aula erano presenti alcuni residenti ed il consigliere comunale Gigi Bellassai, del Pd, ha fortemente criticato la giunta.
“L’assessore Roberto Cassibba, ammette di non avere ancora né un progetto né un finanziamento e spiega che non potrà fare nulla nell’immediato perché occorrono quasi due milioni di euro per realizzare il ponte. Di fatto, non faranno niente, perché esiste dal 2022 una diffida del genio civile, alla quale questa Giunta non ha ottemperato, lasciando che la natura si sostituisse alla inettitudine amministrativa”.
Cassibba risponde: “Sappiamo l’importanza di quell’opera e abbiamo chiesto il finanziamento. Ma ad oggi non ci è arrivato nulla. Continueremo a lavorare in questa direzione e speriamo di poter avere un riscontro positivo alla nostra richiesta, di ottenere il finanziamento e di realizzare un’opera veramente degna. Non vogliamo illudere i residenti: un ponticello come il precedente non potrà essere realizzato. Serve una nuova opera, con caratteristiche precise, che garantisca la sicurezza”.
Una curiosità. A memoria d’uomo, nessuno sa quando quel ponticello è stato realizzato. Una delle ipotesi è che i lavori siano stati realizzati nel secondo dopoguerra, nella seconda metà del secolo scorso, almeno 50 o 60 anni fa. E’ stato realizzato con tubi prefabbricati e cemento. Probabilmente ha sostituito un altro ponticello preesistente. Ma di quell’opera negli uffici del comune non c’è traccia: nessun progetto, nessuna autorizzazione. Quel ponticello sembra essere nato dal nulla e si è dissolto nel nulla. Ma una cosa è certa: è necessario per l’assetto viario cittadino e si dovrà realizzarne uno nuovo.
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