“IL PD PROVINCIALE HA PERSO L’ENNESIMA OCCASIONE PER RILANCIARE LA SUA AZIONE POLITICA”

Il Consigliere Comunale del Pd di Comiso Salvo Liuzzo, componente dell’Assemblea Provinciale del Partito Democratico, interviene in merito alle ultime notizie riguardanti lo svolgimento dei lavori dell’ultima riunione dell’Assemblea Provinciale del PD, dove, per l’ennesima volta, alla dialettica, è prevalso lo scontro e le diatribe interne al partito.

A tal proposito, Liuzzo dichiara: “Alla luce del ruolo che ricopro in seno al partito, ho l’obbligo morale di intervenire per fare chiarezza rispetto a quanto accaduto lo scorso venerdì, anche alla luce del fatto che sono a conoscenza di notizie che molti ignorano (talvolta volutamente). Non tutti ad esempio sanno che appena mezz’ora prima dall’inizio dei lavori dell’assemblea, il sottoscritto, su richiesta del vice segretario Mario D’Asta,  ha tentato in extremis una sintesi volta alla riappacificazione, riunendo attorno ad un tavolo autorevoli esponenti di tutte le aree del PD compreso lo stesso segretario. Non tutti sanno che durante quella riunione, era stato trovato un accordo, che prevedeva non solo la volontà comune di superare le diatribe delle settimane precedenti, ma anche l’intento di consentire al Segretario Giovanni Denaro di cominciare finalmente a lavorare, cosa fino ad oggi impossibile in un clima simile, attraverso la votazione di alcune cariche e  organismi, quali ad esempio la scelta del nuovo tesoriere. In virtù di quell’accordo, era stato perfino deciso di rimandare di una sola settimana la votazione per la scelta del nuovo Presidente dell’Assemblea, in modo da individuare, finalmente, una figura in grado di unire le varie anime del partito. Devo ammettere la mia grande soddisfazione per l’esito di quell’incontro, che di fatto aveva sancito l’unità in seno alla maggioranza che ha sostenuto Giovanni Denaro al ballottaggio di novembre e metteva il segretario nelle condizioni di avere piena copertura e agibilità politica da parte di una forte maggioranza andando ben oltre la stessa in una visione plurale e unitaria del partito”.

Poi continua Liuzzo: ”dopo pochi minuti, alla speranza per un definitivo rilancio del PD ibleo, si è sostituito lo sbigottimento. Appena cominciata la riunione dell’Assemblea, non ho avuto nemmeno il tempo di rendermi conto di quello che si stava consumando.  Sono bastati poco meno di due minuti per eleggere tutto, dal tesoriere al nuovo Presidente dell’Assemblea. Il tutto si è svolto nonostante fosse noto a tutti la mancanza del numero legale ai fini della corretta esecuzione delle votazioni. In poche parole, tutto quello che era stato deciso pochi minuti prima, è stato (volutamente) travisato senza colpo ferire. Mi risulta altresì che, durante la riunione ristretta di cui ho fatto cenno, qualche dirigente, abituato a vetuste logiche di potere, che non aveva preso parte al vertice, si affrettava a raccogliere le firme a sostegno del nuovo Presidente dell’Assemblea, come se l’unità del partito e il suo rilancio non fossero  argomenti che lo riguardassero. Insomma, un’azione irrituale, fulminea. Nemmeno Renzi sa essere tanto veloce nell’assunzione di decisioni importanti”.

Conclude poi Liuzzo:” ritengo sia stato commesso un delitto politico, che oltre a danneggiare tutto il Partito Democratico, danneggia il segretario, il mio segretario, Giovanni Denaro, che a questo punto non potrà contare sul sostegno di una vasta porzione dell’area Renzi – D’Asta che convintamente l’aveva sostenuto al ballottaggio. Chiedo ufficialmente al mio amico Giovanni Denaro di mettere immediatamente in atto tutte le azioni volte a ripristinare il dialogo e a rivedere quanto stabilito durante i lavori dell’assemblea in modo da ritornare ai termini dell’accordo che era stato raggiunto. Infine chiedo al Vice Segretario Mario D’Asta di ritirare le dimissioni per riprendere le fila di un’intesa difficile ma possibile.

Per quanto mi riguarda sono, come sempre, a totale disposizione del Partito Democratico e del Segretario per ogni iniziativa volta al definitivo rilancio della federazione provinciale, per troppo tempo considerata da alcuni esimi dirigenti del partito un vero e proprio ring.

Occorre invece superare i personalismi e la fame di collocazioni in questa o quella poltrona e ritornare tra la gente, come si faceva una volta. Questo è possibile solo con un partito unito. Io, nonostante tutto, ci credo!”.

 

 

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