È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
IL NUCLEARE SECONDO SERGIO GUASTELLA
17 Mar 2011 18:39
In merito alla polemica tra la segreteria cittadina del PD e il Sindaco il Movimento Città sente l’esigenza di intervenire non sulla questione dell’insediamento di eventuali centrali nucleari sul territorio nazionale o regionale, ma sulla qualità della credibilità dell’attuale classe dirigente nella nostra città.
Nel 2009 il Sindaco affermava che era disposto a valutare positivamente l’eventualità di accogliere un impianto termonucleare in prossimità di Ragusa, fatto salvo il diritto dei cittadini di esprimersi attraverso consultazione referendaria sull’opportunità di tale scelta.
Ieri lo stesso ha affermato di rimanere favorevole al nucleare in Italia, ma non in Sicilia, in quanto regione ad alto rischio sismico.
A parte il ritardo con cui si è preso atto della sismicità della Sicilia e della zona sud-orientale della nostra isola, ciò che inquieta il cittadino ragusano è la mancanza di pudore con cui si è disposti a sconfessare se stessi pur di intercettare il consenso elettorale.
“La credibilità di chi si propone alla guida della collettività – afferma Gaetano Accardi – è l’unico criterio che deve orientare la scelta degli elettori e la storia delle persone è l’unico riferimento che abbiamo per stabilirne l’attendibilità. Bisogna a tutti i costi recuperare l’etica della politica, ed una caratteristica dell’etica è proprio la coerenza da cui discende la credibilità.”
A tutela della coerenza intellettuale e politica della classe dirigente esiste solo uno strumento: la memoria e il Movimento Città intende ricorrere ad essa per garantire che le promesse e le posizioni del passato non vengano relegate nel dimenticatoio della politica elettoralistica.
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