IL NASO SI ALLUNGA E LA BOCCA SI ALLARGA

Franco Celestre è abituato a mettere la sua faccia sulle cose che dice e scrive, e pensa che è un po’ antipatico rispondere ad un attacco senza sapere chi è la persona che ha scritto il comunicato. Non è bello nascondersi dietro la facciata di un simbolo e attaccare gli altri in modo personale. Rispetto a quello che ha scritto “l’innominato” viene il dubbio che costui abbia letto un altro comunicato e forse sarebbe opportuno che Legambiente faccia da filtro e censuri la persona che dice di parlare a nome loro. Per le cose scritte sul sottoscritto si chiarisce che è vero che il 17/10/2010 si affermava che “l’Ispettorato Agrario ha in corso di approvazione centinaia di decreti per investimenti in agricoltura”, ma è anche vero che “molti progetti rischiano di essere bloccati dall’applicazione dell’attuale versione del piano”; non si è detto tutti ma molti per cui quei 60 progetti di cui si parla nel precedente articolo, si sono salvati perché, pur ricadendo in zona 2 e 3, le aziende avevano iniziato i lavori prima che scattassero le norme di salvaguardia, cose che non potrà succedere per quelli presentati dopo il 14/08/2010. Invece di cercare di delegittimare quanto affermato dal sottoscritto, si ribadisce la necessità, per il bene di tutti i lettori, che chi ha scritto si informi presso gli Uffici competenti, su questa, purtroppo, concreta possibilità di blocco dei progetti, anziché dire cose inesatte.

Per non parlare di quanto scritto sulla mis. 311/B del PSR sulle energie rinnovabili, “ che è sufficiente dotarsi di una semplice tettoia, esposta al sud, su cui poggiare i pannelli fotovoltaici”, ma forse Legambiente o chi per Lei, non sa che il 75% di contributo il PSR lo prevede solo per i pannelli e non per le tettoie e che i 240 mq. necessari per i 30 kw avrebbero un costo aggiuntivo di circa 32.000,00 € su 100.000,00 € di investimento che non tutti gli agricoltori si possono permettere e che comunque farebbero diminuire la convenienza dello stesso. Ribadisco la mia disponibilità a dare chiarimenti più approfonditi all’innominato, oltretutto il mio lavoro è quello di fare anche il professore. Dimenticavo di informare i lettori che molte volte costui fa sapere quello che gli conviene; infatti, in una riunione di Legambiente regionale tenutasi a Palermo, sul Parco degli  Iblei, il Presidente regionale ha consigliato agli intervenuti da Ragusa, che era opportuno non delimitare un Parco troppo ampio perché, purtroppo, le esperienze di quelli esistenti non erano sempre positive, eventualmente si poteva ampliare dopo avere fatto esperienza diretta. Legambiente di Ragusa ha sempre tenuto un atteggiamento critico nei confronti dell’amministrazione comunale di Ragusa che ha ristretto il Parco sul proprio territorio. Viene il dubbio che Legambiente di Ragusa sia gestita in modo molto personale.

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