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IL MITO DI FETONTE
12 Feb 2014 20:00
Al Castello del Buonconsiglio di Trento, uno dei meglio conservati, ed il più vasto e importante complesso monumentale della regione e, che dal XIII al XVIII secolo fu residenza dei principi vescovi, è composto da una serie di edifici di epoca diversa. Castelvecchio, la parte più antica, il rinascimentale Magno Palazzo e infine la Giunta Albertiana. Proprio nel Magno Palazzo si trova la così detta Loggia del Romanino dal nome dell’artista che tra il 1531 e il 1532 la affrescò.
Al centro dipinse il mito di Fetonte.
La storia di questo personaggio mitologico, nasce da un idillio e finisce in tragedia.
Elio il dio del Sole, s’innamorò di Climene, figlia di Teti e Oceano.
Da quell’unione nacque Fetonte e le sue sorelle Egle, Lampezia e Faetusa, chiamate le Eliadi.
Diventato adolescente Fetonte volle a tutti i costi guidare il carro del Sole attorno alla Terra. All’inizio, Elio, il padre nicchiò non ritenendo il ragazzo all’altezza del compito. Ma il figlio continuò a insistere e anche la madre si mise di mezzo a perorare la richiesta e alla fine, sebbene a malincuore, Elio cedette. Dopo averlo istruito, gli affidò, con mille raccomandazioni, le redini del carro del Sole.
Come aveva temuto però, i cavalli si accorsero ben presto che chi aveva le redini era inesperto e così gli presero la mano, portando il carro fuori dalla traiettoria normale, in una corsa folle e disordinata seminando lo sconquasso sulla Terra che rischiò di andare a fuoco.
Zeus, per salvare il mondo fu costretto a fulminare Fetonte.
Climene, la madre e le Eliadi, le sorelle, disperate e distrutte dal dolore, vennero a cercare i resti di Fetonte sulle rive dell’Eridano (il Po), e lo piansero così sconsolatamente che gli dei, mossi a pietà, mutarono le Eliadi in pioppi.
Elio, da parte sua, anziché prendersela con sé stesso, per avere dato il permesso a Fetonte di compiere un’impresa cui era evidentemente incapace, si adirò con Zeus, che per fermarlo era stato costretto a ucciderlo e minacciò uno sciopero del sole.
Ci vollero preghiere e minacce da parte di Zeus per farlo desistere.
A parte il fin troppo evidente riferimento di educazione genitoriale sbagliata, in realtà il mito di Fetonte sembra rivelare una tremenda catastrofe cosmica, della quale si trovano tracce di reminiscenze qua e là in altri racconti e miti. Nella storia degli Atridi, il Sole inverte il suo corso, la Bibbia racconta di Giosuè che ferma il sole, ecc.
Ovidio scrisse della tragedia di Fetonte nelle Metamorfosi, II:
Cade intanto Feton, co’ fiammeggianti
crini di lunga, luminosa face
diretro a sé l’aere solcando, come
vapor che fende i liquidi sereni
e pare stella che tramonti a voto.
Il gran padre Eridàn l’accolse in grembo
Assai lontan dal natal suo loco;
e la fumante bocca gli deterse.
……………..
Però che il genitor misero in volto,
impresso di dolore, avea nascosto;
E, se tal grido merta fede, al mondo
l’inter dimane invidiossi; luce
scusarono gl’incendi ed il dannaggio
ebbe qualche ristoro.
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