IL MESSAGGIO DEL VESCOVO DI NOTO MONS. ANTONIO STAGLIANO’

Carissimi,
nel Messaggio per la quaresima 2016, il vescovo di Roma che presiede alla carità universale della Chiesa cattolica, sottolinea che l’annuncio della misericordia deve diventare “esperienza in prima persona” (n.1) e perciò insiste sulle opere di misericordia, spingendo a una fede operosa: “la nostra fede si traduce in atti concreti e quotidiani, destinati ad aiutare il  nostro prossimo nel corpo e nello spirito e sui quali saremo giudicati: nutrirlo, visitarlo, confortarlo, educarlo”. Così, potremo toccare “la carne di Cristo nei fratelli e sorelle bisognosi di essere nutriti, vestiti, alloggiati, visitati, quelle spirituali – consigliare, insegnare, perdonare ammonire, pregare – consigliar, insegnare, perdonare, ammonire, pregare- toccano più direttamente il nostro essere peccatori” (n.3). E’ la risposta cristiana dell’amore in questo nostro tempo complesso, come lo ha descritto sempre papa Francesco al Convegno di Firenze: “si può dire che oggi non viviamo un’epoca di cambiamento quanto un cambiamento d’epoca. Le situazioni che viviamo oggi pongono dunque sfide nuove che per noi a volte sono persino difficili da comprendere. Questo nostro tempo richiede di vivere i problemi come sfide e non come ostacoli: il Signore è attivo e all’opera nel mondo. Voi, dunque, uscite per le strade e andate ai crocicchi: tutti quelli che troverete, chiamateli, nessuno escluso (cfr Mt 22,9). Soprattutto accompagnate chi è rimasto al bordo della strada, «zoppi, storpi, ciechi, sordi» (Mt 15,30). Dovunque voi siate, non costruite mai muri né frontiere, ma piazze e ospedali da campo”. Le opere di misericordia diventano “spinta ad agire”, utopia, ispirazione, innamoramento, desiderio d’idealità per sconfiggere la tentazione del superficiale che morde le nostre giornate quotidiane, con la pigrizia, l’accidia, l’indifferenza, il disimpegno. Seguiamo gli ammonimenti di papa Francesco con docilità e gioia.
Con affetto +donTonino

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