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IL MAGICO MANDORLO
17 Feb 2013 17:58
Questo albero, della famiglia delle rosacee, è originario dell’Asia. Cresce spontaneo sui terreni bene esposti, pietrosi e silicei, dalle coste fino alla fascia pedemontana di buona parte del territorio nazionale. E’ anche estesamente coltivato in molte varietà e forme.
Nella farmacia erboristica le foglie e i gusci si usano come sedativo della tosse. Questi ultimi sono largamente usati contro il mal di gola (faringite, laringite), il catarro gastrico, l’infiammazione dell’esofago e delle vie urinarie, l’oliguria e tutti i disturbi che provocano la ritenzione urinaria.
I frutti, ridotti in pasta, danno il ‘latte di mandorla’ (orzata), che gode di buone proprietà dissetanti, corroboranti, analettiche (rinforzante), galattogene (stimola la produzione del latte materno) e calmanti.
Si estrae anche un olio leggero, che si può prendere anche a gocce per le infiammazioni dello stomaco e dell’intestino, ed è anche un ottimo emolliente per uso esterno.
Massaggiare il corpo prima di una doccia o un bagno, e aspettare qualche minuto. Poi subito dopo ci si lava e si può usare tranquillamente sapone. Si ottiene così una pelle vellutata, senza doversi coprire e ungere di creme.
Ottimo olio ‘portatore’ per gli olii essenziali per chi ama l’aromaterapia. Cura e guarisce le piccole abrasioni o irritazioni sulle mucose.
Nella mitologia greca, si narra che Fillide, una principessa della Tracia, si innamorò di Acamante, figlio di Teseo, sbarcato nel suo regno mentre navigava verso Troia. Al ritorno delle navi greche la fanciulla, dopo averlo atteso invano, morì disperata. La dea Era (moglie di Zeus), impietosita, la trasformò in un mandorlo, che Acamante, giunto in ritardo, non poté fare altro che abbracciarlo sconsolato. Da quel giorno, il mandorlo fiorisce per primo fra tutti gli alberi.
Uno dei simboli dell’emblema della Diligenza è un rametto di mandorlo avvinto ad un rametto di gelso che una donna tiene nella mano sinistra. Il mandorlo (primo a fiorire) avvinto al gelso (ultimo a fiorire), vuole significare che la persona diligente non può essere affrettata nel proprio lavoro, ma deve coniugare operosità e pazienza secondo il celebre motto latino ‘Festina lente’ (affrettati lentamente).
Alla mandorla è legata la figura della Madonna. La mandorla rappresenta l’essenziale nascosto dal guscio legnoso; quindi in teologia rappresenta Cristo, e la scorza della mandorla la Vergine Maria che lo ha tenuto nel suo grembo.
Nella tradizione mistica cristiana è il segreto della conoscenza di Dio che si cela, e bisogna rompere il guscio delle vanità terrene per nutrirsene.
Nella tradizione ebraica, invece, è il simbolo della vita nuova. Quando l’Eterno chiede al profeta Geremia cosa vede, egli risponde: “Un ramo di mandorlo”.
Nel Medioevo la mandorla veniva usata per simboleggiare la verginità, quindi spesso Cristo e la Madonna venivano rappresentati all’interno di una mandorla.
Nella tradizione ebraica il nome della mandorla è luz, che è anche una città misteriosa, il luogo dell’immortalità. E’ possibile raggiungere questo luogo attraverso la base del tronco di un mandorlo.
Si dice anche che il mandorlo sia un albero magico. Si usa la mandorla nei riti di fertilità e anche per trovare un compagno o una compagna.
Si usano le foglie nei riti di accrescimento interiore e fertilità mentale e di idee.
Si usano i fiori nei riti in occasione della nascita di una nuova vita.
Filtro d’amore
In un litro di grappa mettere a macerare 200 gr di mandorle dolci, 5 gr. di noce moscata, 5 gr. di anice stellato, 10 gr. di semi di finocchio, 5 grammi di cannella, 5 grammi di pepe nero e 10 chiodi di garofano. Lasciare in infusione per 40 gg. Quindi filtrare.
Bagni di pulizia per la casa
L’acqua ottenuta con la bollitura delle mandorle viene applicata alla pulizia ‘liturgica’ delle case e dei luoghi di lavoro. Bisogna bollire 13 mandorle in tre litri d’acqua.
L’olio di mandorle viene usato, mescolato a olii essenziali, all’unzione delle candele per rituali (o anche solo per profumare e rendere romantico un angolo della casa).
Ora però mi pare opportuno un momento di poesia. Ne ho trovato una ci un siciliano di Giarratana (Ragusa)), Salvatore Azzaro:
MANDORLO IN FIORE
… di delicato candore
e freschezza,
atavica tua bellezza
scagliata in mosse
fronde,
conservi teco,
storia arte
terra sole
cielo onde.
Anche Giovanni Pascoli cita, nella sua descrizione poetica, della poesia L’ASSIUOLO,questo albero.
Dov’era la luna? ché il cielo
notava in un’alba di perla,
ed ergersi il mandorlo e il melo
parevano a meglio vederla.
Venivano soffi di lampi
da un nero di nubi laggiù;
veniva una voce dai campi:
chiù…
Le stelle lucevano rare
tra mezzo alla nebbia di latte:
sentivo il cullare del mare,
sentivo un fru fru tra le fratte;
sentivo nel cuore un sussulto,
com’eco d’un grido che fu.
Sonava lontano il singulto:
chiù…
Su tutte le lucide vette
tremava un sospiro di vento:
squassavano le cavallette
finissimi sistri d’argento
(tintinni a invisibili porte
che forse non s’aprono più?…);
e c’era quel pianto di morte…
chiù…
Adelina Valcanover
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