IL GRUPPO DONNE PD SUL DISSESTO FINANZIARIO DI COMISO

“Sul dissesto della nostra città è stato già detto tutto tranne i reali risvolti che esso avrà. Non tocca a noi, del resto, spiegare quali saranno le reali, drammatiche condizioni in cui si troverà la nostra città, già abbondantemente ingrigita dall’attuale amministrazione. Su di una cosa però vorremmo porre l’attenzione: i toni e le parole utilizzate da un sindaco che, invece di avvalersi della collaborazione più volte offerta da tutti i gruppi politici e le OO.SS, tra un sorriso e una smorfia supponente esprime giudizi avventati e personali sulle cause del dissesto, sostituendosi impropriamente e, forse, incautamente a qualsiasi procura o corte dei conti. E la cosa diventa ancora più inquietante se a farlo è un avvocato come Alfano. Ci chiediamo, i cittadini di Comiso si chiedono a chi abbia giovato in questi 4 anni l’atteggiamento sprezzante, irriverente e finanche arrogante del primo cittadino, eletto democraticamente dalla maggioranza dei cittadini che oggi assistono, quasi allibiti, a sceneggiate da baruffe chiozzotte  provocate esclusivamente dai toni esasperanti di un sindaco che, quelle poche volte che resta fino alla fine di una seduta del massimo consesso cittadino, se non ride in faccia ai consiglieri, gioca con il cellulare. Apprezziamo invece gli interventi civili e pacati, soprattutto in questi frangenti, di alcuni consiglieri del Pdl che sanno e hanno capito bene che ormai chè ben poco da ridere. Ora c’è da lavorare ! Quando Alfano capirà che da solo non è arrivato in alcun posto se non alla dichiarazione ufficiale del suo fallimento amministrativo da un lato, e politico dall’altro, e quando capirà che l’atteggiamento fino a oggi adottato non consente margini di mediazione e collaborazione, allora forse la città potrà cominciare a risalire la china, a uscire fuori dal pantano nel quale è sprofondata in questi 4 anni. Infine, noi non chiediamo che Alfano si dimetta, perché pensiamo che sarebbe dignitoso e apprezzabile e perfino logico che a questa decisione ci arrivasse da solo. Che prendesse atto da solo che la sua è ormai una strada senza sbocco. Che sarebbe veramente coraggioso e ammirevole da parte sua riconoscere di non essere stato, sin dall’inizio, il sindaco che la città si aspettava e che aveva creduto che fosse”.

 

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