Il giallo della Ragusa – Catania. Fondi spariti? La denuncia del sottosegretario Cancelleri. Per adesso niente appalto

Il progetto di raddoppio della Ragusa – Catania non andrà in gara questo giovedì 30 dicembre. E forse si dovrà attendere ancora un bel po’ prima di esperire la procedura amministrativa necessaria. A spiegare che l’annuncio fatto non potrà diventare realtà, cioè che il 30 dicembre sarebbe andato in gara l’appalto per il raddoppio, è lo stesso autore, ovvero il sottosegretario alle Infrastrutture on. Giancarlo Cancelleri. Che però chiarisce che siamo dinnanzi ad una sorta di giallo.

Non ci sarebbero più i 217 milioni che la Regione aveva annunciato di mettere a disposizione e che invece, dall’estate ad oggi, sarebbero praticamente “spariti”. O meglio avrebbero preso un’altra destinazione. Un giallo che forse nemmeno il commissario Montalbano riuscirà a risolvere. Cancelleri ribadisce che tutte le procedure che potevano essere collegate al suo operato da sottosegretario sono state svolte. Ma appunto adesso mancherebbero i fondi regionali. Non c’è certezza di questa assenza ma i dubbi ci sono tutti visto che il commissario straordinario dell’opera, cioè il governatore Nello Musumeci, non manda in gara il progetto di raddoppio.

“Perché? – si chiede Cancelleri – Ha tutti i poteri, in qualità di commissario, per andare in gara ed essendo anche il governatore della Sicilia, sa bene su quali fondi la Regione può contare rispetto a quest’opera. Se in qualità di commissario straordinario non va in gara, devo dedurre che da governatore sa bene che non ci sono più, davvero, questi fondi. Un vero giallo”. E senza voler polemizzare con il governo regionale, il sottosegretario Cancelleri fa però presente che “il giallo” sarebbe dovuto ad un cambiamento della destinazione di questi fondi. “Ad agosto scorso la Regione avrebbe “trasformato” questi 217 milioni di euro di fondi Poc in fondi di altra natura. A novembre, il 3, il Cipe, presso cui nel frattempo era cambiato il quadro economico di riferimento, ha approvato la delibera con cui si va a registrare l’atto che attesta che i fondi a disposizione per l’opera sono realmente disponibili e lo fa a beneficio dell’attestazione che a sua volta dovrà fare la Corte dei Conti.

E’ vero che per la registrazione di questa delibera passano mesi ma, forti dei fondi realmente disponibili perché avanzati dalla Regione, si poteva andare in appalto con tre su quattro lotti. Insomma il commissario straordinario, per evitare perdite di tempo, poteva andare avanti, proprio perché ha i poteri per farlo, senza aspettare le procedure ordinarie, lanciando la gara e assumendosi la responsabilità consapevole di poter contare su fondi certi. Ma visto che non lo fa, sono portato a pensare che quei fondi regionali non sono più così certi. E Musumeci, conoscendo evidentemente la verità nella qualità di governatore, non manda in gara l’appalto nella qualità di commissario straordinario. Del resto non è la prima volta che ci siano fondi “spariti” nelle opere pubbliche. L’ultimo caso riguarda ad esempio la strada Adrano – Bronte dove c’è un appalto in corso. Abbiamo scoperto con Anas che i 67 milioni che aveva messo la Regione non ci sono più. E se la Regione al secondo sollecito non risponderà, purtroppo si dovrà rescindere il contratto”.

Il sottosegretario ricorda che il governo nazionale ha recentemente individuato 300 milioni di euro aggiuntivi ai 758 disponibili per poter così finanziare il progetto adesso con un costo di 1 miliardo e 34 milioni di euro. “Musumeci è il commissario straordinario, non può attendere l’ordinario. Deve prendere il toro per le corna e mandare in gara la strada. Oppure siamo costretti a pensare che quei fondi annunciati non ci siano più. Spero per i ragusani e i siciliani che questo dubbio sia presto smentito”, conclude il sottosegretario.

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