IL FEMMINICIDIO NEL MONDO

 

Sessantaseimila donne e bambine vengono uccise ogni anno nel mondo, una cifra enorme che rappresenta circa un quinto di tutti gli omicidi. A guidare la classifica degli omicidi femminili sono le regioni dove il tasso di criminalità è tra i più alti come in Sud Africa, Sud America e l’America Centrale. In questi paesi le donne vengono attaccate nei luoghi pubblici da bande criminali o da gang in un clima che sembra loro garantire l’impunità. In El Salvador, per esempio soltanto il 3% dei femminicidi è commesso da un partner o da un ex. Al contrario in Francia e in Portogallo, dove il tasso dei femminicidi è più basso, è proprio una persona conosciuta con cui abbiamo avuto una relazione a commettere violenza nell’80% dei casi. In molti paesi arretrati resiste il tabù culturale che tende a considerare la violenza domestica una questione privata e a non denunciare i fatti. Qui salta fuori l’Italia, che secondo un’indagine condotta dall’Eurobarometro nel 2010 sostiene che il 91% delle donne italiane pensa che l’abuso in famiglia sia molto comune nel Paese, ma che non ci sia nulla da fare.

Ecco il perchè in Italia il femminicidio è ancora molto diffuso. Metà dei femminicidi sono registrati a nord dell’Italia nelle seguenti regioni: Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Toscana. Ma il fenomeno non è soltanto Europeo, secondo un rapporto delle Nazioni Unite si sostiene che il 70% delle donne almeno una volta nella vita è stata vittima di un episodio di violenza, da parte di un uomo che spesso è il marito, il partner o qualcuno di conosciuto. Questo vuol dire che un miliardo di donne e di ragazzine sarà picchiata o stuprata durante la propria esistenza.

 Ma quali sono le ragioni che spingono un uomo ad uccidere la donna? Le cause principali del femminicido vanno ricercate nei rapporti burrascosi e violenti. La lite e i dissapori nella coppia sono quindi i primi moventi seguiti da quello passionale. Sembra che la causa più frequente sia la gelosia. L’uomo comincia a sospettare della moglie, la minaccia, la picchia, e nei casi peggiori la lascia senza vita. Una giustificazione che non regge e che è tanto irrazionale quanto la morte di queste donne. Molto spesso, i sospetti di mariti e compagni gelosi si rivelano infondati. Un’altra causa è rappresentata soprattutto dai problemi economici.

La violenza maschile sulle donne tuttavia non è una questione privata ma politica, una violenza che è espressione del potere dominante degli uomini nei confronti delle donne, di cui il femminicidio è l’estrema conseguenza.

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Articolo redatto da: Maltese Antonin e Marino Noemi

Classe 1A T

Istituto Tecnico Economico & Turismo“ G. Garibaldi”  Marsala

Docente referente del progetto: Teresa Titone

 

 

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