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IL CONSIGLIO COMUNALE: L’ULTIMO PRESIDIO DI DEMOCRAZIA A RAGUSA
03 Set 2012 09:51
Si apre ieri sera con un minuto di silenzio dedicato allo scomparso dottor Giuseppe Salerno, figura storica all’interno del palazzo di città, il consiglio comunale ibleo.
Burrascoso il rientro dalla pausa estiva per i consiglieri che si trovano a dover gestire Ragusa nel corso di una campagna elettorale difficile da spiegare ai cittadini. Molti i cambiamenti, a partire dal cambio temporaneo di sede a causa di lavori in aula consiliare a palazzo dell’Aquila.
Orfano di sindaco e giunta (presente il vicesindaco Giovanni Cosentini per atti indifferibili ed inderogabili), la pubblica assise attende la nomina del commissario proponendosi, su invito del consigliere Pd Giorgio Massari prima, e del suo capogruppo Sandro Tumino poi, di lavorare in modo concreto e positivo, cogliendo l’importante responsabilità di rappresentare l’unico organismo democraticamente eletto in città.
Compito non facile a causa del clima politico pesante che renderà il rapporto fra i vari gruppi consiliari sempre più incandescente, come si è verificato già ieri nel corso della consueta mezz’ora dedicata alle domande all’amministrazione. Il tema ovviamente le dimissioni del sindaco.
“Chiedo che si faccia un consiglio urgente dedicato alla questione Dipasquale – comunica Salvo Martorana, IdV – e ai motivi che hanno determinato questo grave vuoto istituzionale. Sarebbe stato opportuno per il sindaco spiegare in aula le sue dimissioni prima di abbandonare la città”. “Dipasquale non ha avuto la dignità istituzionale di presentarsi in consiglio”, rincara il consigliere Lo Destro, capogruppo MpA.
“A nessuno fa piacere tornare in campagna elettorale – spiega nonostante le continue interruzioni da parte di alcuni consiglieri poco convinti, Titì La Rosa, capogruppo Pid – ma come ha dichiarato lo stesso Dipasquale, la decisione si è resa necessaria a causa del momento di crisi che la Regione Sicilia sta attraversando, e di conseguenza Ragusa. Il nostro sindaco si è messo a disposizione per venire incontro alle istanze del territorio ed evitare le continue umiliazioni politiche da parte del Lombardo di turno, qualora dovesse essere eletto”.
“Dipasquale ha tradito il popolo ragusano” è il commento lapidario di Peppe Calabrese, Pd.
“L’ex sindaco ha dichiarato di non voler partecipare al funerale di Ragusa – continua il segretario cittadino del Partito democratico – ma chi ha governato la nostra città negli ultimi sei anni?”.
“Quello architettato da Dipasquale è un inciucio deplorevole – aggiunge il consigliere Lauretta, Pd – l’ex sindaco intende salire sul carro del candidato alla presidenza pur di ottenere una poltrona all’Ars”.
“Sebbene non vogliamo partecipare al tiro al bersaglio – conclude la mezz’ora di interventi Maurizio Tumino, PdL – ci sembra doveroso commentare la grave situazione che sta vivendo il comune di Ragusa. Le dimissioni di Dipasquale lasciano un sentimento di amarezza e disorientano gli elettori che non riescono più a collocare lo schieramento del sindaco tra destra e sinistra. Noi del PdL avevamo sottoscritto un ottimo programma elettorale per la gestione città nei prossimi cinque anni ed adesso ci troviamo nostro malgrado a dover far fronte ad una vera e propria emergenza politica”.
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