È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
IL COMUNE SPONSOR DELLA DIOCESI
27 Mar 2017 06:10
«È un po’ come la storia del dito che indica la Luna: tanti guardano la Luna ma poi spunta qualcuno che cerca di richiamare l’attenzione sul dito, spesso per convenienza». Così Massimo Maiurana, coordinatore del circolo Uaar di Ragusa, commenta la polemica scaturita dopo le parole che il consigliere comunale Dario Gulino (M5s) ha pubblicato sul suo profilo Facebook, rilanciando la notizia che il Comune di Ragusa ha rinnovato il protocollo d’intesa con la Diocesi per l’apertura al pubblico delle Chiese. La spesa sarebbe di 45 mila euro per dodici chiese, una media quindi di quasi 4 mila euro a chiesa, così Gulino si è chiesto: «Quindi: il comune regala il terreno, il comune paga i lavori di costruzione, il comune paga le ristrutturazioni, il comune paga per tenere le porte aperte. Qualcosa non funziona.».
«Può non piacere ma Gulino ha perfettamente ragione», continua Maiurana. «Noi denunciamo da tempo i mille rivoli attraverso i quali il Comune finanzia continuamente la Diocesi. Per la chiesa di San Pio X il Comune ha messo un terreno e poi ha finanziato la costruzione del parcheggio. Il teatro vescovile è stato ristrutturato a spese del Comune, così come la parrocchia di San Giacomo. E questi sono solo degli esempi. Il fatto che il Comune paghi la Diocesi per tenere aperte le Chiese potrebbe essere ammissibile se non fosse solo una tra le tante forme di finanziamento indiretto; così è solo un ulteriore spreco di risorse pubbliche a favore della confessione religiosa dominante». Aggiungiamo che gli immobili ecclesiastici ricevono già finanziamenti per la loro manutenzione come tutti gli altri con un minimo di valore architettonico, ed è giusto che sia così, che non vengano trascurati. La differenza sta intanto nel fatto che ricevono molto di più degli altri beni culturali, e poi che vengono adoperati dalle parrocchie per l’esercizio del culto; l’apertura al pubblico dovrebbe essere automatica, non dovrebbe essere necessario incentivarla.
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