IL COMUNE DI COMISO È FALLITO. IL 20 GENNAIO SARÀ DISSESTO FINANZIARIO

Se fossero vere le notizie trapelate sull’incontro di stamani tra gli amministratori e gli attesissimi ispettori regionali, e cioè che niente è possibile fare per evitare il dissesto finanziario, siamo di fronte al conclamato fallimento politico-amministrativo del sindaco Alfano. Questo rinvio di dieci giorni, dunque, non ha prodotto gli effetti sperati. Bene hanno fatto coloro i quali, non senza dubbi e perplessità, lo hanno votato appigliandosi a un’ultima, remota possibilità; altrettanto bene ha fatto chi, liberamente (e, col senno di poi, giustamente), si è astenuto non credendo tecnicamente e politicamente possibile alcun tipo di intervento. Per un fatto così grave e importante, che inerisce bensì alla politica, ma anche alla coscienza di ciascun consigliere comunale, la pluralità delle posizioni e il rispetto di ciascuna di essa è base e fondamento del discorso democratico.  

     La presa d’atto del dissesto finanziario del prossimo 20 gennaio, è l’ultimo atto, in ordine di tempo, di un’amministrazione, un sindaco, che hanno portato Comiso prima all’immobilismo, poi al disastro. Il dissesto finanziario segna l’ultima tappa di un cammino che ha contraddistinto Alfano per incapacità, disprezzo per le regole, goliardia e superficialità. Ad accompagnare tutto questo, la questione morale emersa in modo particolarmente drammatico e perentorio in queste ore.  Già l’oscura vicenda che interessa il Piano Regolatore Generale e le corse in Ferrari sulla pista dell’aeroporto (sulle quali stanno indagando gli inquirenti), ci avevano fortemente preoccupato. Ora spunta pure un’inquietante, incredibile occupazione abusiva da parte di un inquilino, già in carcere per associazione mafiosa, di una delle villette adiacenti all’aeroporto. E fosse solo questo! Questo inquilino dentro l’aeroporto ci svolgeva pure un’attività imprenditoriale, essendo titolare di un’agenzia di casting cinematografico, con tanto di pubblicizzazione su social network e sito internet della sede: cineteatro dell’aeroporto di Comiso.

     Ora delle due l’una: o il sindaco sapeva, ed è grave. O, come dichiara lui stesso, non sapeva, ed è gravissimo. Non è che questo sindaco pensa veramente che i comisani siano degli sciocchi ai quali si può impunemente propinare le favole di pseudo iniziative di beneficenza a giustificazione delle vergognose scorrerie con le Ferrari, o ai quali si può candidamente infinocchiare di non sapere niente di questa occupazione abusiva? E anche se per eccesso di ingenuità ci credessimo, i comisani ci credessero, come si può definire un sindaco che non sa chi vive e cosa succede a casa sua? Roba che, a raccontarla, neanche ci si crede. Roba per cui ci sta ridendo dietro tutta l’Italia. Roba che ci sta facendo vergognare di essere comisani.

     Noi speriamo che questa parentesi amministrativa si chiuda al più presto. Che le forze civiche e i partiti politici, i consiglieri comunali, gli assessori abbiano un moto d’orgoglio e, con atti chiari e concreti, prendano le distanze da tutto questo, mettano fine a tutto questo.

      Un altro anno così, è davvero difficile da reggere e giustificare.

 

 

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