IL COMITATO CONTRO LE ASTE PRESENTE ALLA INAUGURAZIONE DELLA FAM

           Il “comitato per la sospensione e la riforrna delle aste giudiziarie” ha voluto questa mattina essere presente alla inaugurazione della FAM a Ragusa, ed abbiamo voluto portare la notizia della svendita all’asta della casa e fra poco della azienda di un allevatore Ragusano che aveva visto abbattuto il bestiame per brucellosi.

          Lo scenario questa mattina era questo, da una parte la surreale cerimonia di apertura che dava inizio alla fiera che vede diversi espositori di macchine agricole pronte per chissà quali lavori che per madrina avevano scelto una mucca di plastica, dall’altra il nulla nessun “massaro”, nessun operatore, solo noi del comitato.
          Abbiamo avuto l’ingrato compito di portare la notizia della svendita all’asta della casa e fra poco della azienda di un allevatore ragusano che aveva subito l’abbattimento del bestiame perchè affetto da brucellosi. 
          Chiediamo un intervento concreto da parte della politica e delle istituzioni perchè gli allevatori non vengano lasciti soli, l’indennizzo forfettario e niente rispetto al danno subito. L’abbattimento è necessario per una profilassi di sanificazione del territorio, in questo caso all’allevatore devono essere concessi dei benefici che vanno oltre l’indennizzo del singolo capo ma bensì tutto ciò che ne deriva intermini di mancato guadagno e danno emergente, visto che l’abbattimento è a tutela degli altri produttori.
           Si cambi passo, e la Fam potrebbe essere il momento propizio, si affrontino i reali problemi delle imprese e delle famiglie, qualcuno pensava che quello delle aste giudiziarie fosse un problema dal quale ragusa fosse indenne, non è così ed i mumeri dicono che il fenomeno aumenterà. Prezzo del latte in discesa, brucellosi, debiti inps sono fenomeni che ridurranno sul lastrico centinaia di famiglie ed imprese. La fiera può essere uno strumento di rilancio se è vista come momento di aggregazione e di proposta seria e determinata, occorre dare segnali di discontinuità altrimenti la rassegnazione avrà il sopravvento.

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