IL CELIBATO DEI PRETI E’ UNA NORMA INABROGABILE?

Fino ad oggi Papa Francesco, sebbene considerato dal mondo intero il Pontefice a misura d’uomo, non si è espresso per la cancellazione della tradizione latina del celibato.

Ciò non vuol dire che non affronterà la questione, perché se ciò che si evince dai suoi quotidiani comportamenti è insito nella sua natura, non potrà non rendersi conto che il celibato dei preti rappresenta una forma d’ipocrisia a tutti nota e di cui la Chiesa vorrebbe non discutere o addirittura disconoscere.

Il prete, prima d’essere ministro di Dio, è un uomo con le sue passioni, le sue fragilità, suscettibile pertanto come tutti gli altri suoi consimili di farsi trascinare dalla passione o rimanere innamorato d’una donna.

Poiché questo accade e sempre con maggiore frequenza, mi chiedo se non sia più trasparente adottare delle norme che evitino di far vivere nell’ombra sentimenti d’amore, senza la costrizione di dover rinunciare a servire Dio ancorchè da uomo sposato e da padre di figli. L’alternativa ad un’ipotesi di questo tipo avalla la falsità dei due soggetti innamorati, poiché non sempre il prete che s’innamora decide di andare dal suo Vescovo e ufficializzare l’accaduto, per quell’egoismo umano che cerca di salvare capre e cavoli, in questo caso l’amore per la donna e la tonaca.

Ma c’è di peggio ! Se si ammette la fragilità dell’essere umano e la possibilità che il prete in quanto uomo possa essere indotto in tentazioni sessuali, non concepire delle norme che prevedano la possibilità di coniugare l’amore per Dio con quello per una donna, presuppone delle devianze sessuali assai più gravi rispetto all’ ipotesi in esame.

Sono fiducioso che il Santo Padre, per quell’equilibrio che gli viene universalmente riconosciuto, possa dedicare momenti di riflessione su questa tematica che, peraltro, porrebbe fine a tanti squallidi episodi avvenuti da sempre all’interno della Chiesa.

Ma sono ottimista anche per il coraggio di alcune donne innamorate di preti, che, a differenza del passato dove ha trionfato il silenzio e l’ipocrisia, chiedono al Papa un’udienza per argomentare le ragioni e le opportunità d’una diversa norma che superi il celibato nei casi in cui il prete s’innamora.

Se son rose fioriranno; personalmente, se la Chiesa riuscisse a superare una norma vecchia di secoli, resa incongruente da tanti casi di mancato rispetto della stessa, troppi perché il Capo della Chiesa non si renda conto che nuove regole in materia produrrebbero quella trasparenza che oggi non c’è, ne sarei felice per quanto l’accennato superamento produrrebbe in prospettiva.

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