IGNAZIO NICOSIA HA PREDISPOSTO UN DOCUMENTO DA FAR SOTTOSCRIVERE AI CANDIDATI ALLE PROSSIME ELEZIONI REGIONALI

“L’attuale crisi economica attraversata dal Paese, colpendo gravemente il tessuto produttivo e commerciale italiano, ha costretto e sta costringendo la maggioranza delle famiglie siciliane a pesanti sacrifici; l’aumento di lavoratori disoccupati, inoccupati o dotati di una posizione lavorativa precaria o comunque insufficientemente retribuita ha creato una più vasta platea di “nuovi poveri” che difficilmente potranno reinserirsi nel circuito lavorativo spesso trascinando nella loro rovina anche i loro nuclei familiari; gli enti locali, anche a causa dei tagli imposti dalle ultime manovre economiche regionali e nazionali, riescono con sempre maggiore difficoltà a fare fronte ai bisogni ed alle necessità primarie delle fasce più deboli della popolazione. Ecco perché la politica ha bisogno di dare risposte. Ora. Subito. Non tra qualche tempo. Già a partire da questa campagna elettorale per le Regionali”. Lo dice Ignazio Nicosia, ex consigliere provinciale, che ha predisposto un documento da fare sottoscrivere ai candidati che lo vorranno, dall’estrema Destra all’estrema Sinistra, per dimostrare che intendono cambiare radicalmente il sistema.

Ma che cosa prevede il documento in questione? “Allo stato attuale – afferma Nicosia – lo stipendio, le indennità ed i benefit percepiti in media da un consigliere regionale sono di gran lunga superiori allo stipendio medio di un lavoratore (sia del settore privato come del pubblico impiego) a tempo indeterminato. Ritengo che sia dovere primario di un esponente del mondo della politica agire a vantaggio del bene comune non solo attraverso la normale azione legislativa e amministrativa a cui potrebbe essere chiamato dall’elettorato ma anche mediante l’adozione di scelte, anche di natura privata e personale, coerenti con quanto dallo stesso enunciato nei propri programmi e in sede di competizione elettorale. Oggi più che mai coloro che si candidano a ricoprire una carica pubblica ed istituzionale hanno il dovere di intercettare e fare proprie le istanze della “società civile” prime tra tutte quelle che chiedono un nuovo slancio morale attraverso il compimento di atti etici che vadano nella direzione di una progressiva riduzione dei privilegi (a cominciare da quelli economici) a vantaggio di una sempre maggiore e più qualificata attività politica al servizio della gente”.

Il documento, da sottoscrivere dinanzi ad un notaio, fa dichiarare pubblicamente al candidato il suo intento, in caso di elezione alla carica di deputato all’Assemblea regionale siciliana, di devolvere, con cadenza semestrale, il cinquanta per cento della totalità delle somme percepite (stipendio, indennità, etc.) ad un ente locale che si impegni ad utilizzarle in progetti di pubblica utilità a favore delle classi meno ambienti e/o a privati, singoli e/o associati, che operino attivamente nel sociale. “Di tali donazioni – precisa Nicosia – sarà data ampia pubblicità così come sarà consentita, in qualunque momento ed a chiunque, ogni utile verifica atta ad attestare la veridicità ovvero l’eventuale mendacità delle dichiarazioni rese in merito dal candidato”. Ma ci sono altri due impegni che i candidati, qualora eletti, dovranno assumere se firmeranno il suddetto documento. Il primo è presentare un apposito disegno di legge (e a ricercare su di esso la più ampia maggioranza di consensi in seno all’Assemblea regionale siciliana), che istituzionalizzi ed estenda all’intera platea dei consiglieri regionali, l’impegno di devolvere il cinquanta per cento di quanto percepito per fini benefici e socialmente rilevanti, facendo di tale iniziativa un punto qualificante ed irrinunciabile del proprio mandato elettorale. Il secondo è presentare un disegno di legge (e ricercare anche su di esso la più ampia maggioranza di consensi in seno all’intero Consiglio regionale siciliano) che riduca alla somma di mille euro mensili il tetto massimo del vitalizio percepito dai consiglieri regionali siciliani (oggi compreso tra i circa duemila ed gli oltre cinquemila euro mensili) alla fine del loro mandato. “Ovviamente – aggiunge Nicosia – nei prossimi giorni daremo notizia di chi ha firmato accettando i contenuti del documento in questione”.

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