IERI A RAGUSA LA GIORNATA PROVINCIALE DELLA PROTESTA

Imprese e operai. Insieme per il lavoro. Dopo il concentramento in via Epicarmo, accanto al PalaZama, il corteo si è spostato in piazza Libertà dove le organizzazioni di rappresentanza del mondo dell’edilizia, dove.Giuseppe Grassia, presidente di Ance Ragusa, Giovanna Cappello, commissario di Casartigiani Ragusa, Bartolo Alecci, presidente di Cna Costruzioni Ragusa, Giorgio Raniolo, presidente di Confartigianato Ragusa, Giuseppe Occhipinti, presidente di Legacoop Ragusa, Salvatore Vargetto, presidente di Upla Claai Ragusa, Nicolò Spadaccino, segretario generale di Feneal Uil Ragusa, Luca Gintili, segretario generale di Filca-Cisl Ragusa, Paolo Aquila, segretario generale di Fillea-Cgil Ragusa, hanno illustrato le ragioni della protesta. Il settore delle costruzioni, è stato detto, registra una preoccupante flessione in termini di numero e di valore delle gare d’appalto pubbliche. Il settore, inoltre, sconta la diffidenza degli istituti bancari, i quali non sono disponibili a dare credito né alle imprese del comparto né ai privati che desiderano investire in costruzioni.

Tale stato di cose crea un evidente disagio in termini di occasioni ed opportunità di lavoro sia per le imprese industriali che per quelle artigiane e della cooperazione, con evidenti risvolti negativi in ambito occupazionale per le maestranze edili. Il settore delle costruzioni rappresenta un elemento anticiclico rispetto ai fenomeni di depressione economica. Dagli incontri avuti con gli amministratori dei comuni iblei è emersa la difficoltà, almeno per i piccoli enti, di procedere alla progettazione esecutiva di interventi ed investimenti a causa dell’organico tecnico inadeguato. Da circa diciotto mesi, il settore edile ibleo, ed il suo indotto, rappresentante di una forza occupazionale di 15.000 addetti, nonostante le accorate richieste di intervento, registra un assordante silenzio da parte della politica regionale. L’edilizia artigiana, cooperativa ed industriale, fruente di agevolazioni e finanziamenti regionali per la realizzazione di alloggi per l’edilizia economica e popolare, non riesce a reperire le aree ove allocare gli interventi.

Le ore autorizzate dall’Inps di Ragusa relativamente alla Cassa integrazione guadagni ordinaria sono passate da 15.682 per l’anno 2008 a 231.855 per il 2010, passando per le 288.798 del 2009 (periodo preso a riferimento gennaio-novembre di ciascun anno). Nel corso del 2010, la richiesta di Cigo è diminuita in quanto le imprese hanno esaurito il periodo massimo integrabile delle 52 settimane, ricorrendo, adesso, ai licenziamenti. In provincia di Ragusa, in dodici mesi, hanno perso la loro occupazione circa 3.000 addetti del settore edile, compreso il suo indotto. Al fine di poter superare questa fase di ristagno economico-sociale e mettere, così, “in crisi la crisi” e restituire all’intero settore la centralità che gli compete attraverso la proposizione di una serie di interventi che ripristino il ruolo di traino che il comparto ha svolto nel tempo nella provincia iblea, al cospetto del prefetto di Ragusa, Francesca Cannizzo, gli Stati generali hanno proposto sei punti: infrastrutturazione della provincia di Ragusa, lotta all’illegalità e qualificazione delle imprese; certezza del diritto e snellimento delle procedure; pagamenti alle imprese con tempi e modalità certi; riqualificazione delle città e del territorio; misure di sostegno e monitoraggio. (r.c.)

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