IDIOCRACY

Da circa quattro, cinque mesi  ci  siamo anche noi   in Consiglio Comunale, ma  non abbiamo ancora capito quale sia a Scicli il luogo istituzionale della politica. Infatti  la politica, nel senso alto del termine, non alberga certo in Consiglio Comunale!

 

 Ci sono  due o tre consiglieri che non si intrattengono mai oltre la ventina di minuti iniziali: o la sedia è di una scomodità inaudita o preferiscono riscaldarla quel tanto che basta a far scattare il gettone di presenza!

Altri consiglieri, di cui a stento ricordiamo la voce, si rivitalizzano unicamente in occasione delle votazioni, quando girandosi interrogativi a destra e sinistra  prendono istruzioni sulla condotta da tenere.

In questi mesi  il Consiglio Comunale si è presentato ai nostri occhi come una sorta di circolo ricreativo, piuttosto che il luogo della politica, ogni tanto  qualche eccellente protagonista sfoga le proprie pulsioni personali, ora sbeffeggiando gli avversari, ora rendendo impraticabile lo svolgimento dei lavori con la pedante ricerca di cavilli regolamentari o pseudo-tali, ora con la propria personalissima ed assurda guerra contro il Presidente del Consiglio, fatto oggetto dei più ignobili attacchi e delle più vigliacche imboscate ,proprio ad opera di chi l’ha eletto col suo voto!

Abbiamo constatato l’ incredibile condizione di una politica incapace di prender coscienza della gravità dei problemi che incombono sulla comunità; i temi più urgenti emergono nel dibattito unicamente ai fini della strumentalizzazione elettorale: l’altra sera ci ha colpito l’espressione freudiana di un consigliere, che parlava di “problemi degli elettori”,  a cui abbiamo fatto notare che noi non eravamo in Consiglio  per i problemi degli “elettori”, quanto per il BENE DI TUTTA LA CITTA’, votante o meno. 

Alcuni consiglieri trovano  ancora il tempo di giocare alle prove muscolari senza alcun senso, di praticare la contrapposizione pregiudiziale ed acritica col rifiuto di valutare le proposte, da qualunque parte provengano, unicamente per la loro oggettiva possibilità di apportare o meno beneficio alla collettività.

Nell’ultimo consiglio si è arrivato all’assurdo di una maggioranza capace di approvare emendamenti al regolamento IMU, quali la catalogazione del territorio comunale fra quelli montani, pur sapendo  che questa ipotesi  non sta né in cielo né in terra, e non ha alcuna possibilità di passare indenne la revisione ministeriale.

Con altrettanta ineffabile insipienza  sono stati  bocciati emendamenti in grado di portare CONCRETI, e legalmente possibili, BENEFICI al tessuto economico, come la POSSIBILITA’ DI COMPENSARE I PROPRI CREDITI VERSO IL COMUNE CON LE TASSE, come la possibilità di compensare crediti e debiti fiscali, come ELIMINARE la GARANZIA FIDEJUSSORIA per la dilazione dei pagamenti, anche oltre la soglia dei 15mila euro.

Se  l’unica politica possibile nella sede deputata del Consiglio è questa, non vogliamo nemmeno immaginare quale sia quella praticata nelle segrete stanze! Se questa è l’espressione politica della Città, facciamocene una ragione: il disastro è inevitabile!

 

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