I VITELLINI ABBANDONATI IN UN CASSONETTO DELLA SPAZZATURA

“La scelta di un allevatore della nostra zona di abbandonare, ancora vivi, due vitelli di razza frisona in un cassonetto della spazzatura, scelta che va senz’altro condannata e che non deve essere assolutamente emulata, mette in luce la drammaticità e la disperazione con cui gli operatori del settore si trovano costretti a fare i conti in questo difficile e complesso periodo. E’ proprio vero. Siamo arrivati davvero alla frutta”. E’ quanto afferma il capogruppo al Consiglio comunale di Ragusa Grande Di Nuovo, Enzo Licitra, dopo avere appreso dello scioccante rinvenimento effettuato nei giorni scorsi in contrada Gilestra, lungo la provinciale che dal capoluogo ibleo conduce a Santa Croce. “Un episodio purtroppo non unico nel suo genere – aggiunge Licitra – ma ripetuto nell’arco di pochi giorni. Un episodio che, benché, lo ripetiamo, sia da condannare sotto tutti i punti di vista, pone sul tappeto una grave questione che è quella dell’entità pressoché nulla di questi animali alla nascita tanto da convincere un allevatore a disfarsene visto che costerebbe di più mantenerli, questi vitellini, piuttosto che fare maturare un valore che risulterebbe molto vicino allo zero e quindi antieconomico. Una situazione resa ancora più grave dal morbo della blue tongue. E sebbene in questi ultimi giorni sia stato dichiarato concluso il periodo di quarantena, con i capi di bestiame che possono finalmente essere movimentati, ciò non toglie che tutti gli operatori che, con grave difficoltà, sono riusciti adesso a sopravvivere a questa difficile situazione, nonostante la maggior parte di loro abbia le ossa rotte finanziariamente, non hanno, per il futuro, la minima idea di come fare a venire fuori da questo percorso costellato di curve”.

Ma ci sono soluzioni? Licitra prova ad abbozzarne una anche se l’andamento del mercato, nei prossimi mesi, potrà dire se ci sono prospettive perché si possa effettivamente venire fuori dal tunnel della crisi oppure se si sarà costretti a soccombere, come d’altronde è accaduto, proprio di recente, ad un numero consistente di aziende agricole, alla corda dal punto di vista finanziario. “Il Comune di Ragusa – continua il consigliere – pur nelle ristrettezze economiche in cui si trova, può valutare l’ipotesi di erogare delle somme di rimborso alle aziende maggiormente colpite da questa situazione di grave disagio. Sarebbe opportuna una selezione che ci consenta di fare emergere chi ha realmente di bisogno. Il contributo pubblico potrebbe essere così erogato in maniera efficace. Mi rendo conto, però, che si tratterebbe soltanto di palliativi. Anche se da qualche parte, per risalire la china, bisogna pur cominciare”.

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