I SOLDI PER LE LUMINARIE A MARINA DI RAGUSA

 

“Luminarie con il contagocce a Marina di Ragusa. Ma non ci sorprende. Sappiamo, da sempre, di essere i figli di Serie B di questa città”. E’ amaro il commento del consigliere comunale Angelo Laporta con riferimento alla carente situazione dei festoni che avrebbero dovuto illuminare anche le strade della frazione rivierasca per fare vivere a tutti gli abitanti dell’antica Mazzarelli l’atmosfera del Natale. “Ma purtroppo, ancora una volta – aggiunge Laporta – non è stato così. Anche se, come ho avuto modo di evidenziare in aula all’assessore agli Spettacoli, Stefania Campo, non ne facciamo un dramma. Perché, purtroppo, i drammi, in questo periodo, sono altri e riguardano la precaria condizione economica in cui versano numerose famiglie, anche tra quelle residenti a Marina, che, a Natale, non potranno neppure comprare il panettone. Ecco perché ho chiesto all’assessore Campo di evitare l’installazione di luminarie a Marina, se non sono già state predisposte, e di destinare i soldi che saranno risparmiati ai servizi sociali e, in particolare, alle famiglie, anche di Marina, che hanno davvero bisogno. La situazione economica a cui stiamo andando incontro diventa sempre più complessa con il trascorrere delle settimane. E chiediamo che il Comune di Ragusa possa puntare i riflettori dell’attenzione su chi ha davvero necessità”. La porta, poi, aggiunge: “Questa Amministrazione, che finora non ha fatto altro che lamentarsi per le difficoltà economiche in cui versano le casse comunali, come fa, adesso, a spendere somme consistenti per spettacoli e teatrini? Forse l’anno prossimo per rimpinguare le finanze dell’ente hanno in mente di aumentare i tributi, così come è accaduto l’anno scorso? Altro che coperta corta. Per l’effimero, in un anno di amministrazione Piccitto, sono stati spesi qualcosa come 700.000 euro. Per non aggiungere che l’assessore Campo, in Consiglio comunale, ha affermato di non avere bisogno dei consigli del sottoscritto su Marina di Ragusa, mettendo in luce, qualora ce ne fosse di bisogno, lo stile arrogante utilizzato dai cinque stelle”.

 

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