I SINDACI IBLEI ADERISCONO ALLA PROTESTA ANCI CONTRO I TAGLI INDISCRIMINATI AGLI ENTI PUBBLICI

Dopo aver incontrato il prefetto Giovanna Cagliostro ed averle simbolicamente consegnato le fasce tricolore, i sindaci iblei hanno indetto, presso l’auditorium della Camera di Commercio di Ragusa, un consiglio comunale congiunto per approvare il documento di adesione alla protesta nazionale dell’Anci contro i tagli agli enti pubblici inseriti nel decreto legge n. 138/2011, la cui conversione in legge è stata proprio ieri approvata dalla Camera.

“E’ la prima volta che in questo auditorium si tiene una riunione promossa dai sindaci – evidenzia Giovanni Venticinque, primo cittadino di Scicli – segnale allarmante dei gravi disagi che ci apprestiamo a dover gestire. La decisione di aderire alla protesta dell’Anci era doverosa, anche se – sottolinea – noi non abbiamo intenzione di piangerci addosso perchè non sarebbe responsabile nei confronti dei nostri cittadini”.

I sindaci concordano nel sentirsi in prima linea a dover difendere l’operato scellerato di chi governa da dietro le quinte, Nello Dipasquale usa la metafora del soldato in trincea ormai privato di tutte le armi. E proprio il sindaco di Ragusa attacca la classe politica nazionale, “figlia di una legge elettorale sbagliata che mette ai posti di comando persone che non hanno mai avuto a che fare con gli enti locali, con le realtà territoriali, con i bilanci dei comuni”. Si accusa il governo di una totale mancanza di responsabilità nei confronti degli enti che per primi devono fronteggiare le emergenze sociali e che adesso non sono in condizione di erogare neanche i servizi essenziali.

Giuseppe Alfano, sindaco di Comiso, sollecita tutti i consiglieri ad informare i cittadini, ancora poco consapevoli delle reali conseguenze di questa legge, e di come pesantemente incideranno questi tagli sulla normale vita di tutti. “Il testo che oggi andiamo ad approvare – afferma Alfano – parla di incostituzionalità della norma del governo, che lede il principio di pari dignità fra tutti gli enti istituzionali, negando la leale collaborazione di cui parla la nostra Costituzione, tra gli organi di governo nazionale, regionale e le amministrazioni comunali, le uniche a diretto contatto con i cittadini”.

Si fa fronte comune, anche a Ragusa, in difesa del territorio che si governa, anche se non si è potuto fare a meno di notare assenze importanti, che lo stesso Dipasquale ha voluto sottolineare: “Mancano tanti consiglieri, appartenenti a correnti politiche note, perchè non tutti abbiamo coraggio e senso di responsabilità nei confronti degli elettori che ci hanno votato”.

La posizione della maggior parte dei sindaci (quelli di centro-destra) è molto scomoda, sottolineano tutti i consiglieri di opposizione nei loro interventi, alcuni con vena polemica altri con coscienza della “frattura epocale – come la definisce il consigliere di Ragusa Massari – proprio nel 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia, che si registra tra un governo sempre più arroccato dentro i palazzi di Roma, e i Comuni, vera anima istituzionale del paese”.

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