I SINDACATI DENUNCIANO L’INTOLLERABILE SITUAZIONE DEGLI SPORTELLI POSTALI SICILIANI

I dipendenti delle Poste siciliane lavorano sotto pressione, vengono minacciati di licenziamento e sono costretti  dai vertici aziendali a incentivare le vendite di prodotti che esulano dalle ordinarie mansioni dello sportellista: questa la situazione denunciata dai sindacati che evidenziano il gravissimo stato di tensione che si è venuto a creare negli ultimi mesi e che costringe il dipendente postale a svolgere la propria attività con un forte stato di stress.

Lo stesso sportellista, difatti, deve fare i conti con una cronica mancanza di personale dovuta a lunghe assenze che hanno come risultato finale la chiusura di molti sportelli e, quindi di lunghissime code in
quelli aperti, con logica protesta degli utenti: solo nella provincia di Catania, ad esempio, sono circa trenta i
dipendenti assenti per maternità, mai sostituite.

I vertici regionali delle Poste Italiane non prendono poi alcun provvedimento, giustificando la loro inerzia con le solite trite e ritrite motivazioni di risparmi e tagli sul bilancio aziendale, ignorando volutamente che le assenze prolungate per maternità, solo per fare una dimostrazione, vengono pagate per intero dagli Istituti previdenziali.

L’Onorevole Marco Falcone, Parlamentare regionale del PdL,  intervenendo sulla vicenda, ha spiegato con un’interrogazione che la strategia delle pressioni, delle intimidazioni, e delle velate minacce di
licenziamento sta sconvolgendo e minando pericolosamente il clima negli Uffici postali della Sicilia, non solo mortificando la dignità dei lavoratori, ma creando un altissima tensione tra addetti agli sportelli e utenti, a causa delle lunghe code di attesa.

“Occorre – ha concluso Falcone –  che il Governo della Regione intervenga presso i vertici regionali delle Poste Italiane per riportare un clima di serenità lavorativa all’interno degli Uffici postali della Sicilia”.

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it