Un incarico di alto profilo scientifico e istituzionale che porta la sanità della provincia di Ragusa al centro del panorama medico nazionale e internazionale. Gaetano Cabibbo, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Medicina Interna dell’ospedale “Maggiore-Baglieri” di Modica, è stato nominato membro del Direttivo nazionale della FADOI, la Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti, e […]
I POLIZIOTTI DI QUARTIERE UN MODELLO DI CONTROLLO DELLA CITTA’
06 Ago 2010 20:02
Nell’ambito dei servizi predisposti dal Questore di Ragusa Dr. Filippo Barboso, finalizzati al potenziamento del controllo del territorio sia nei centri urbani che sulla fascia costiera, una pattuglia di poliziotto di quartiere diretta dal dott. Paolo Arena, ha denunciato in stato di libertà tre minorenni. Verso le tre di pomeriggio nei pressi di Piazza Vann’Antò, i “poliziotti di quartiere” procedevano al controllo di un ciclomotore. Ai terminali interforze, il veicolo non risultava essere provento di furto ma, alla richiesta dei documenti del ciclomotore, i due ragazzi che erano a bordo del veicolo, con vistoso imbarazzo, fornivano delle versioni contrastanti. Grazie alla consueta professionalità del personale operante, il quale intuiva che qualcosa non andava, si procedeva ad approfondire il caso. Durante gli accertamenti, con il trascorrere del tempo, i due ragazzi riferivano di aver effettivamente rubato il ciclomotore la sera precedente e per far ciò avevano utilizzato una chiave adulterina che si trovava ancora inserita nel blocco accensione del veicolo. Gli autori del furto, la sera precedente, non avevano portato a casa il veicolo ma, per eludere il controllo dei genitori, lo avevano lasciato in sosta sulla pubblica via, nei pressi del macello. Rintracciato il proprietario, questi ancora ignaro del furto patito, si portava immediatamente all’Ufficio Denunce della Questura per denunciare il reato. Le indagini proseguivano per tutta la serata e, alla fine, veniva individuato un terzo complice del furto, anch’esso minorenne ma poco più grande degli altri due. Visto quanto sopra i tre giovanissimi, poco più che quattordicenni, venivano denunciati in stato di libertà per furto aggravato in concorso mentre la chiave adulterina veniva sequestrata e il veicolo oggetto di furto veniva restituito al proprietario.
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