I NOVE PROGETTI DEL LABORATORIO INTERNAZIONALE D’ARCHITETTURA

Ieri pomeriggio nella sala “Leonardo Sciascia” di Chiaramonte Gulfi si è conclusa la X edizione del LID’A, “Progetto dell’esistente e il restauro del paesaggio”, alla presenza: delle autorità locali, dei docenti, del rettore dell’Università di Reggio Calabria, dal Presidente consulta regionale degli architetti di Sicilia, di tutti i sessantanove ragazzi che hanno lavorato in questi progetti e dei cittadini che non hanno voluto mancare a questa occasione. Questi progetti nascono da nove gruppi che hanno sviluppato i cinque temi, precedentemente individuati dai docenti, i ragazzi provenivano da diverse facoltà di architettura: Roma, Bari, Napoli, Enna, Catania, Argentina e  Taipei. Il primo lavoro esposto è stato quello del prof. Carlo Moccia, docente del Politecnico di Bari, con il progetto dal titolo: “La cinta muraria: lo spalto” che ha coinvolto ben sette studenti tutti provenienti dalla Puglia. Il secondo progetto è stato presentato da due docenti dell’Università Federico II di Napoli, Renato Capozzi e Federica Visconti, dal titolo “La cinta muraria: il bastione” che ha visto il coinvolgimento di ben cinque studenti napoletani e due studenti di Taipei. Il terzo progetto è stato presentato dal prof. Marco Mannino, dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, dal titolo “La Cinta muraria: La torre” in questo tema sulla cinta della città hanno partecipato ben dieci studenti dell’ateneo calabrese. Il prof. Renato Partenope dell’Università la Sapienza di Roma dal titolo “Scinni assuma: un parcheggio, un teatro, una piscina a Chiaramonte Gulfi”, a questo progetto hanno partecipato ben cinque studenti romani e due di Taipei. Il prof. Maurizio Oddo dell’Università Kore di Enna, ha trattato il tema sull’ex Hotel La Pineta dal titolo: “Il frammento per frammenti e temporalità. Architettura e paesaggio a Chiaramonte”, ha preso spunto dal concetto di frammento espresso anche nell’ambito letterario italiano come Petrarca, D’Annunzio,ecc… ed in questo progetto hanno lavorato nove studenti provenienti da Enna. L’architetto argentino Carlos Campos ha creato un progetto che ha messo in risalto alcuni elementi del territorio: l’artigianato con il suo ricamo, l’industria con il suo olio e la politica sociale con le feste popolari dando al progetto il titolo: “L’oro di Chiaramonte”, che ha visto il coinvolgimento di due studentesse di Taipei, un argentino, uno proveniente dall’università di Catania e tre artisti chiaramontani. In questo progetto sono stati messi in atto due installazioni riflettenti: la prima in via Castello e l’altra all’ex hotel La Pineta. Il gruppo di Taipei coordinati dal prof. Chen Wel Bin ha sviluppato il progetto: “La cinta muraria: Breaking the wall” con la partecipazione di cinque studenti calabresi e quattro di Taipei. La prof. Roberta Lucente ha sviluppato “Il quartiere di San Giovanni: il progetto degli affacci sulla valle”. L’intervento di chiusura è stato affidato alla coordinatrice del Lid’a la prof. Laura Thermes, che insieme ad Antonello Russo ed a sette studenti hanno sviluppato il progetto dal titolo “La Pineta: Albergo diffuso”. Ricordiamo che in questi quindici giorni sono stati tanti gli architetti di fama internazionali che sono intervenuti con le loro relazioni come: Luigi Snozzi, Jo Coenen, Franco Purini che ha conversato con i ragazzi oltre ad autografare dei libri, ecc… Inoltre, grazie a sponsor privati sono stati assegnati tre premi in denaro a tre rappresentazioni digitali che hanno visto la vittoria di Daniele Guglielmino dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, Lorenzo Criscitiello dell’Università Federico II di Napoli e Giovanni Selvaggio dell’Università la Kore di Enna. “Siamo contenti per la riuscita di questo work shop che ha visto la partecipazione di così tante personalità dell’ambito architettonico, vedere tanti ragazzi lavorare con accuratezza sul nostro territorio è molto interessante come i progetti che hanno presentano. – dice il sindaco Fornaro- Un ringraziamento va alla coordinatrice del coro Laura Thermes”.  

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