I LEADER GIÀ CI SONO, NON OCCORRE IMPORTARLI

Forza Italia rinasce e con il partito rinasce l’entusiasmo che caratterizzò l’avvento del partito di Berlusconi.

La macchina organizzativa è in moto, si sta lavorando per definire i vari coordinatori regionali a cui, pare, per  favorire il coinvolgimento delle varie anime del partito, si pensa di affiancare un comitato ristretto di tre-quattro persone.

Indiscrezioni fano trapelare l’intenzione, ottima, di Berlusconi, di concentrarsi sui club, il mezzo ritenuto più efficace per creare attività e attirare i tanti simpatizzanti, estremamente entusiasti, che sono disponibili a dare una mano ma spesso sono tenuti in disparte dai politici di professione intenti più a curare i loro interessi che il bene del partito.

Addirittura per il prossimo 7 dicembre dovrebbe essere convocata, per dare prova del rilancio territoriale, una conferenza stampa in ogni provincia per illustrare i temi fondamentali della rinascita.

I dati dei sondaggi fanno emergere risultati eclatanti, nonostante la disaffezione di molta gente alla politica, i molti anni trascorsi dalla nascita di Forza Italia, le mille traversie del leader.

Il sondaggista Luigi Crespi ha incrociato diversi sondaggi e conferma quella che è l’impressione generale: i consensi sono gli stessi del 94. In vent’anni le oscillazioni di Forza Italia, per le politiche, sono andate dal 20,6% (1996) al il 29,43% (2001). Nelle Europee nel 1994 il 30% (30,61%); nel ’99 il 25,2%) e nel 2004 il 20,1%. L’attuale 21% di consensi, con una macchina organizzativa in moto ma sostanzialmente ferma, è un dato significativo, anche perché occorre tenere conto che c‘è stato un ricambio generazionale di circa 10 milioni di elettori, la dimostrazione che Berlusconi, ad onta dei leader che spopolano sulla scena e svaniscono al primo soffio di contestazione interna, è intergenerazionale, un’icona che resiste all’usura del tempo.

Anche altri sondaggi, come quelli presentati a Porta a Porta in questa settimana, confermano la grande performance di Forza Italia che si attesta ad un 21,7 % che risalta nei confronti del misero 3,7% assegnato al nuovo centro destra di Alfano. Va riscontrato, però, il dato di coalizione che, sommando anche i dati della Lega e dei partiti di destra, pone Berlusconi se non come vincitore, certo come inevitabile competitor per governare il paese. I dati emersi non sono specificatamente rivolti ad una previsione elettorale, per quanto così in anticipo sarebbero estremamente significativi, ma danno piuttosto la gradazione termometrica dell’entusiasmo che si coagula attorno a Silvio. se son rose fioriranno.

Dalle nostre parti non si avverte lo stesso entusiasmo, forse perché chi tiene in mano il cerino alla ricerca dell’interruttore per accendere la luce, brancola solo nel buio non potendo contare su un appeal che possa, da solo, calamitare l’interesse a ricreare lo stesso spirito del 94.

Dalle indiscrezioni che trapelano, pare, ci sia qualcuno intento a ricostituire la stessa compagine del 94, richiamando in servizio congedati, riservisti, pensionati e vari terremotati della politica che, per essere stati allontanati o per strategie politiche, hanno veleggiato verso altre formazioni.

Alla luce di quello che è successo negli anni dentro Forza Italia e dentro il PDL, è idea scellerata cercare di riavvicinare anime buone solo per rinnovare liti e contrasti.

Quelli che si dovranno esporre per catturare consensi dovranno essere quelli che, prima di tutto, al di là di beghe interne e lotte di correnti hanno saputo dimostrare, nelle competizioni elettorali, di aver catalizzato consensi su base personale e non perché al traino di questo o quel padrino politico.

Non abbiamo bisogno di partiti  politici che fanno delle beghe interne e delle lotte di potere la loro attività principale, ci sono quelli che già lo fanno egregiamente, una organizzazione basata sul mantenimento di un apparato di potere locale a beneficio di soliti prediletti è destinata a fallire in partenza e occorre mettere tutti in guardia, perché solo il possibile profilarsi delle lezioni provinciali ha messo in moto gli appetiti più torbidi.

 

Albus Silente

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