I LAVORATORI DELLA BONIFICA IN STATO DI AGITAZIONE

Si è tenuta Mercoledì 3 Giugno, presso il Consorzio di Bonifica n. 8 Ragusa, l’assemblea generale dei lavoratori a tempo indeterminato.

L’assemblea, dopo aver trattato gli argomenti previsti nell’ordine del giorno ed averli dibattuti e chiariti, ha poi affrontato la questione legata agli emolumenti del personale.

“Solita storia e solite assurde situazioni” – affermano Fai Cisl, Fla Cgil e Filbi Uil in una lettera indirizzata al Direttore Generale del Consorzio Giovanni Cosentini, al Commissario Straordinario dei Consorzi di Bonifica della Sicilia Orientale Calogero Paolo Mascellino, ai Deputati Regionali Assenza, Di Giacomo, Di Pasquale, Ferreri e Ragusa, al Dott. Di Miceli del Servizio Vigilanza Consorzi Bonifica, Consorzi Agrari ed Enti Ex Dipartimento Regionale Interventi Strutturali per l’Agricoltura e all’Assessore Regionale dell’Agricoltura, Sviluppo Rurale e Pesca Mediterranea Antonino Caleca.

“I lavoratori non percepiscono lo stipendio dal mese di marzo che risulta essere l’ultimo pagato” – spiegano i sindacati – “nessuna prospettiva nel breve tempo arriva da Palermo per l’aspetto della contribuzione Regionale; l’Ente si ritrova in una condizione debitoria alquanto gravosa e deve scegliere quali siano le priorità da seguire”.

“Ciò che non si capisce” – continuano – “è il perché debbano pagare i lavoratori per una errata amministrazione da parte di chi ha governato e governa l’Isola; noi RR.SS.AA. Siamo a conoscenza di somme che, in totale dispregio di norme che prevedevano una contribuzione regionali pari al 95%, non sono state versate all’Ente creando, di fatto, una situazione debitoria ora insanabile; allora perché questa Amministrazione non prevede nell’immediato nel mettere in Mora la Regione Siciliana per il mancato versamento dei contributi previsti dalla L.R. 45/95?”

“Oramai da circa due anni” – si legge nel documento – “i lavoratori sono violentati nel diritto di vedersi retribuito il proprio lavoro con conseguenza catastrofiche per le proprie famiglie; basti pensare che per molti di questi sono scadute le rate del mutuo o dei finanziamenti ed oggi si ritrovano ad essere protestati e di non poter ulteriormente rivolgersi ad istituti bancari o finanziari per chiedere eventuali prestiti per il sostentamento delle famiglie, senza considerare che tra in nostri lavoratori vi sono pure quelli che, essendo residenti in altri comuni, son costretti a dover anticipare ingenti somme per il raggiungimento della sede di lavoro”.

“Pertanto non può che esistere una sola priorità per questa Amministrazione, dare serenità ai lavoratori ed al lavoro che produce servizi al maggior volano dell’economia Siciliana che è rappresentata dall’Agricoltura, in questo senso ci rivolgiamo, per l’ennesima volta, alle S.S.L.L. In quanto siamo convinti che tutto questo scempio e tutte queste assurdità non possono più continuare e che necessita, ora più che mai, trovare delle soluzioni”.

“Necessita risolvere le problematiche nel più breve tempo possibile, in quanto presso il consorzio è in atto, come era certamente auspicabile, la cosiddetta “Guerra tra i poveri”. Ed infatti, i creditori, stanno per porre in essere tutta una serie di provvedimenti e di procedure atte ad assicurarsi quanto dall’ente dovuto, ma con conseguenze catastrofiche per l’ente stesso che certamente si vedrà costretto a chiudere battenti per mancanza di liquidità e di conseguenza il danno per i lavoratori e le loro famiglie”.

“Tutto questo” – spiegano i Sindacati – “a causa di una gestione politica regionale dei consorzi non certo degna di essere considerata efficace ed efficiente; una politica che ha posto in essere una serie infinita di differenziazioni tra i Consorzi della Regione Siciliana, creando in taluni Enti condizioni di aspettative con false promesse es in altri condizioni di agiatezza tramite l’erogazione di fondi derivanti dalla delibera di giunta 284/2010. Il nostro Ente si ritrova a dover combattere, nella sua quotidianità, contro continue ingiustizie e continue prese in giro da parte di chi ci governa e la diretta conseguenza di queste assurde umiliazioni la vivono i lavoratori che, di fatto, si ritrovano senza stipendi e senza alcuna possibilità di poter ricorrere ad alternative finanziarie”.

“Adesso basta, adesso è giunta l’ora che ognuno di noi si assuma le proprie responsabilità; questo assordante silenzio da parte di chi dovrebbe tutelare gli interessi della nostra provincia non è più accettabile ed è per questo motivo che i lavoratori non ce la fanno più ed hanno deciso di proclamare lo stato di agitazione, diffidare nell’immediato l’Ente nel voler provvedere al pagamento degli emolumenti e far presente che, in caso di mancato pagamento, oltre che l’avvio delle procedure per il recupero del credito, si procederà con la protesta fino ad arrivare al blocco totale dei servizi”.

 

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