I CONSIGLIERI DEL PD DI VITTORIA SI RIVOLGONO AL T.A.R.

Giovanni Caruano, insieme agli altri Consiglieri Comunali di Vittoria del Pd, Giulio Branchetti, Elio Cugnata, Salvatore Di Falco, Rosario Dezio, Giombattista Faviana, Maria Fiore, Alfonso La Marmora, Giorgio Puccia, Giacomo Romano e Giuseppe Scuderi, hanno fatto ricorso e chiesto al Tar di sospendere gli effetti della delibera relativa allo “schema di massima della variante generale al PRG” (n. 24 del 11/04/2014)

“La delibera” – affermano i Consiglieri comunali del Pd – “è, a nostro parere illegittima, presenta gravi incongruenze, sovrappone le zone, nega la partecipazione democratica dei Consiglieri e dei cittadini e risulta inapplicabile dal punto di vista tecnico. Ricorrere al Tar non è un fatto consueto certamente ma è il segno di uno scontro voluto dalla “nuova maggioranza” in Consiglio che ha di fatto paralizzato la Città”.

“Già a luglio dello scorso anno” – continuano – “il PD avrebbe potuto forzare l’approvazione del provvedimento ma abbiamo preferito privilegiare il dialogo, l’accordo anche con l’opposizione e non siamo certo pentiti di averlo fatto. La nuova “muscolare” maggioranza ha invece voluto stravolgere lo schema di massima con un emendamento che esalta il cambio di casacca di alcuni consiglieri comunali eletti con le liste a sostegno del Sindaco Nicosia che sono passati dall’altra parte e tiene conto solo di quella momentanea raccogliticcia maggioranza numerica. In questo modo vogliono governare il territorio?!?”

“I signori della nuova maggioranza, da SEL a Fratelli d’Italia, hanno di fatto organizzato e consumato una grave forzatura imponendo in Consiglio Comunale, senza alcuna discussione, la votazione dell’emendamento Mustile. La nuova maggioranza, forte dei numeri, nega ai Consiglieri del PD persino di poter leggere l’emendamento, impone ritmi, nega sospensioni, se ne impipa della cartografia, che invece è in questi casi indispensabile”.

“E così è stato imposto un provvedimento che di fatto blocca il Piano Regolatore con un provvedimento sostanzialmente inapplicabile, che sovrappone aree, che ristabilisce le macchie di leopardo del “piano” precedente, esalta la discrezionalità politica (tu puoi costruire…gli altri no gli vincoliamo il terreno..), nega la perequazione e quindi il recupero delle aree pubbliche e i riconoscimenti ai proprietari di terreni vincolati che aspettano da vent’anni”.

“Un provvedimento contraddittorio” – concludono i Consiglieri – “che hanno discusso fra di loro, in separata sede “aumma aumma”, predisposto e confezionato a domicilio, per negare a tutti, consiglieri, cittadini, organizzazioni di categoria e sindacati, concertazione e informazione. Un blitz insomma. Non si può approvare uno schema di massima in questo modo, ci farà sapere il T.A.R. di Catania”.

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