I COMUNI SULL’ORLO DELLA BANCAROTTA: QUALI STRATEGIE PER EVITARLA?

 

E’ di pubblico dominio che i Comuni italiani, a causa del Patto di Stabilità e alla riduzione delle entrate si trovano in forte difficoltà. Se a ciò aggiungiamo la riduzione dei trasferimenti, l’aumento fisiologico dei costi e i maggiori impegni procurati dal rinnovo dei contratti del pubblico impiego, i Comuni si trovano con bilanci sempre più risicati. Appare in questo modo lampante come l’insieme delle norme vigenti e l’effetto della crisi economica si ripercuotano direttamente e pesantemente sui Comuni che rischiano di non riuscire a dare risposte adeguate ai cittadini e, non potendo garantire la retribuzione al personale dipendente, di venire meno al loro compito istituzionale.

I Comuni, purtroppo, continuano ad arrancare, con bilanci ormai ridotti all’osso fra tagli e minori entrate; infatti, molti Comuni della Provincia di Ragusa, sono ad un passo del dissesto finanziario. Sulla querelle della grave crisi che attanaglia i comuni abbiamo in diverse occasioni evidenziato la miopia degli ultimi governi, che hanno saputo solo sottrarre in maniera indiscriminata risorse agli enti locali, senza provare a ideare ricette alternative per dare risposte efficaci ai reali bisogni ed esigenze dei territori e quindi dell’intero paese, in una situazione sociale ed economica così grave. In tempi non sospetti e meno pressanti, si poteva presagire che la situazione dei comuni siciliani, dal punto di vista finanziario sarebbe diventata catastrofica. E non mancano i segnali delle pesanti ricadute sociali legate all’impossibilità di soddisfare sia le legittime esigenze dei propri dipendenti, con conseguenti ritardi nei pagamenti, sia quelle delle imprese fornitrici. Un problema che da qualche tempo si è denunciato nel corso dei numerosi incontri realizzati negli ultimi anni con i rappresentanti sindacali e le organizzazioni di categoria, nonché attraverso una serie di note dei sindaci  inviate ai massimi rappresentanti regionali e nazionali. In mancanza di provvedimenti immediati che invertano la rotta, i sindaci potranno fare ben poco per risolvere la situazione.

Intanto, i dipendenti comunali di Scicli, che da qualche settimana, hanno iniziato una ferrea quanto estenuante forma di protesta per la mancata retribuzione degli emolumenti di agosto, settembre e ottobre, di comune accordo col sindaco Franco Susino, hanno deciso ) di sospendere l’assemblea permanente presso l’aula consiliare. L’iniziativa ha lo scopo precipuo di garantire il corretto svolgimento delle elezioni regionali e un clima di legalità. i fronte ad una così grave situazione  è necessario un intervento istituzionale per chiedere ai Ministri dell’Economia e Finanze e dell’Interno di attivarsi per favorire il pronto trasferimento delle risorse dovute ai Comuni o consentire anticipazioni di cassa prima che la situazione generi seri problemi di ordine pubblico.

 

                                                                                                                                 

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it