Un incarico di alto profilo scientifico e istituzionale che porta la sanità della provincia di Ragusa al centro del panorama medico nazionale e internazionale. Gaetano Cabibbo, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Medicina Interna dell’ospedale “Maggiore-Baglieri” di Modica, è stato nominato membro del Direttivo nazionale della FADOI, la Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti, e […]
I COMITATI DI RETE CHIEDONO AIUTO ALLE AUTORITA’
22 Mar 2010 20:15
Signori Sindaci, Presidenti delle Province, Presidenti e Consiglieri, Comunali e Provinciali, ci rivolgiamo a Voi non tanto per segnalare ancora una volta la gravissima crisi che investe le aziende agricole e l’economia intera in Sicilia e in tutto il Mezzogiorno, ma per sollecitare il vostro prezioso e decisivo contributo alla migliore soluzione di questa crisi Tutti gli indicatori denunciano una caduta verticale del reddito delle aziende che precipitano implosivamente verso il fallimento e la dissoluzione, con gravissime conseguenze sulla vita di centinaia di migliaia di famiglie espulse dall’agricoltura, dal lavoro produttivo, dalla stessa vita sociale. Le cause sono molteplici, ma non sfugge a nessuno la novità storica dell’ingresso in campo della GDO, che per alimentarsi trova più facile rifornirsi, in un mercato globale, di merci agricole e di produzioni al più basso costo d’acquisto possibile per rivenderli a consumatori ignari ai prezzi più alti e convenienti. Lo stesso Parlamento europeo ha stigmatizzato con una recente Risoluzione del 2009 gli atteggiamenti spregiudicati e molto spesso illeciti mantenuti, su scale europea, dalla GDO, auspicando interventi riparatori da parte dei singoli Stati nazionali. Ma è la stessa Pac ad alimentare i meccanismi devastanti della distruzione e dell’impoverimento, simultaneo quasi, di intere regioni dell’Europa mediterranea, massacrata sia dal Dumping delle merci agricole in Europa attraverso punti di ingresso in cui non si controlla più niente, né sotto il profilo quantitativo né sotto il profilo della sicurezza alimentare, che dalle vaste condizioni di illegalità presenti nella filiera agroalimentare italiana ed europea. Ma sono soprattutto e quasi esclusivamente le produzioni mediterranee e del Sud a dovere subire questa catastrofe sistematica e organizzata. L’apertura cinica e deregolata, senza controlli, dei nostri mercati alle produzioni indotte dell’area mediterranea ha sconvolto equilibri decennali e sbaragliato tradizioni agrarie antichissime. Ma come competere con la linea dei Green Corridors e dei Progetti Mediterranei, utilizzati esclusivamente dalla GDO per delocalizzare aziende e interi settori produttivi con i fondi della UE? E’ una apocalisse che ci sta divorando. La Chiesa Cattolica, unica ad avere percepito la portata devastante di quanto sta accadendo, è scesa in campo con il Documento dei Vescovi sul Mezzogiorno, che invita ad intervenire subito, con misure concrete, appropriate e adeguate, e con rinnovato spirito di servizio da parte della Politica.Solo in Sicilia si registrano 240 mila partite Iva. Sono 700 mila addetti che vi lavorano, ai quali dobbiamo aggiungere l’indotto. Si consideri cosa significhi ancora l’Agricoltura per il Mezzogiorno: se essa disastra, non ci rimane più niente. Né si può emigrare: per andare dove e a fare che cosa? Vogliano, le S.S.L.L., accogliere la istanza dei “Comitati In Rete”, sorti in Sicilia, ma operanti in tutto il Mezzogiorno, al fine di potere assieme alle Istituzioni fondamentali della Repubblica, quali sono i Comuni e le Province, rassegnare al Paese e ai Governi, di Roma e di Palermo, le comuni valutazioni e proposte. Rivolgiamo a Voi il nostro appello per la Convocazione di tutti i Comuni e le Province, congiuntamente ai Consiglieri comunali e provinciali, in una sede appropriata, che non vi sarà difficile individuare, per l’approfondimento dei temi segnalati e l’approvazione eventuale di una risoluzione. Facciamo fatica a parlare con i produttori; i nostri paesi languono nella diseconomia generale. Prima o dopo, questa situazione rischia di deflagrare, con conseguenze gravi sotto ogni profilo, non escluso sul piano dell’ordine pubblico. Abbiamo poco tempo a disposizione, ma non sembra che la politica, fatte salve le eccezioni, abbia compreso realmente la portata di quello che sta accadendo nel Sud del Paese.
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