GRECIA: TRA PROTESTE E MANGANELLI

In una maratona senza fine tra algidi tagli e pareggi di bilancio, il vecchio modello scolastico con la verga, la cattedra rialzata, i rigori, sembra cadere a pennello con la magistra UE, sempre pronta a bacchettare ex novo i propri alunni.

Così dopo le vergate e le pressioni della Troika e dell’Europa, in Grecia il salario minimo è stato ridotto da 780€ fino a 586 € lordi. Ma come se non bastasse ecco piombare la proposta indecente di un’ulteriore riduzione da parte di Mergos Giorgos, Ministro delle finanze.

L’infelice uscita del Ministro ha scatenato la reazione dei cittadini ellenici ed in particolare del movimento giovanile di Sinistra Syriza, uno dei partiti della Grecia che registra ampi consensi.

I giovani del movimento di sinistra, tra i quali anche i due parlamentari di Syriza,  Kostas Barkas  e  Vangelis Diamantopoulos, hanno protestato davanti agli uffici di Mergos con un’occupazione simbolica per esprimere la loro disapprovazione nei confronti della politica d’austerità imposta dall’Europa.

I manifestanti hanno calato uno striscione di protesta dalle finestre del ministero, scatenando la reazione violenta delle forze dell’ordine che hanno caricato i giovani sparando lacrimogeni e colpendo diversi soggetti.

Si tratta per i cittadini ellenici di un Febbraio tutt’altro che freddo: dopo il pestaggio dei giovani ladri di banche (tra i 20 ai 25 anni), le cui tristi immagini hanno diviso l’opinione pubblica ellenica e mosso anche la denuncia di Amnesty international, o le scene di fame durante la distribuzione di beni alimentari durante la protesta degli agricoltori, ancora una fotografia di una Grecia nel caos tra tagli su tagli ed in un clima sempre più rovente tra proteste e manganelli.

“Molti pensano che i cittadini spagnoli e greci stiano semplicemente rimandando l’inevitabile, protestando contro sacrifici che, di fatto, devono essere fatti. La verità è, invece, che chi protesta ha ragione. Una maggiore austerità non servirà a nulla”. È quanto sostiene Krugman, premio Nobel per l’economia, a dover far riflettere sul senso di una politica rigida destinata allo scacco, se non misurata e sorretta da un piano per la crescita e lo sviluppo.

Qualora lo sfondo scelto dall’Europa rimanesse invariato, si rischierebbe di assistere allo scenario di una galleria di zombi che avanza a macchia d’olio, di un esercito in marcia dal sentiero della fame sino a quello pericolosamente diretto al bivio tra rivolta o rivoluzione, fosco aut aut sempre più all’orizzonte.

Fonti consultabili:

http://www.keeptalkinggreece.com/2013/02/14/athens-riot-police-fires-tear-gas-at-minimum-wage-protesters-beats-two-mps/

http://www.keeptalkinggreece.com/2013/02/08/greek-police-releases-shocking-pictures-of-robbers-before-photoshop/

http://www.amnestyusa.org/news/news-item/greek-police-%E2%80%98photoshop-away-signs-of-brutality-from-mugshots

http://www.keeptalkinggreece.com/2013/02/06/athens-protesting-farmers-set-up-open-market-outside-agricultural-ministry/

 

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