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GRATIS ET AMORE DEI
18 Gen 2013 07:06
Spero di non ricevere le consuete gratuite contumelie per il fatto di riprendere una notizia dalla stampa nazionale, come spero che non si strumentalizzi l’appartenenza politica del sindaco coinvolto per cadere nella sterile propaganda politica dove gli altri sono i peggiori e noi siamo quanto di meglio ci possa essere.
Il Sindaco di Parma ha postato sul suo profilo Facebook un annuncio per la ricerca di un programmatore: l’uso del ‘plurale maiestatis’, in mancanza di altri riferimenti, fa propendere per considerare la richiesta come una collaborazione a favore del Comune, cosa del resto comprensibile dai toni dell’articolo sulla notizia.
Hanno però colpito le parole “ovviamente in modo gratuito”. Dapprima c’è stato un timido mormorio di approvazione, di sostegno e di disponibilità, poi è seguito un coro di disapprovazione, caratterizzata prima da dubbi sull’opportunità della singolare richiesta, poi dal sarcasmo che è stato indice di netta mancata condivisione da parte di circa 400 intervenuti nel dibattito che ne è scaturito.
In effetti, da tempo, si pone la questione sulla opportunità di richiedere o di ricevere forniture di beni e più spesso di servizi da parte degli enti pubblici, in particolare i Comuni, che soffrono maggiormente per i bilanci in sofferenza.
Al riguardo è, senza dubbio, essenziale che richieste di questo tipo vengano fatte erga omnes, ma ciò non risolve i dubbi sull’opportunità di lavorare gratis per un Comune, si tratti di forniture, servizi o semplici consulenze. Ancora peggio se vengono dati incarichi giustificandoli per la loro gratuità, anche se alcune prerogative, in particolare dei Sindaci, consentono di avvalersi, a titolo fiduciario, di collaborazioni e consulenze.
Restano sul tappeto, comunque, diversi interrogativi, soprattutto in relazione alle scelte sulle collaborazioni, sui servizi, sulle consulenze, anche sulle forniture che si richiedono o si accettano a titolo gratuito e su quelle che invece sono destinate ad una giusta remunerazione.
Si comprende come in tempi di ristrettezze economiche e di revisione della spesa pubblica il compenso zero possa essere apprezzato e condiviso, ma si tratta pur sempre di scelte delicate. Chi ne approfitta tutelerà sicuramente le esigenze di leggi e regolamenti, chi approva il metodo lo considererà confacente e opportuno per i tempi che corrono. Ma restano pesanti interrogativi di opportunità quando accanto a chi collabora o presta la propria opera gratuitamente troviamo chi è regolarmente remunerato.
Non penso che esistano leggi adeguate al riguardo per normare una materia assai complessa, dal momento che, sia pure in buona fede, chi soggiace a richieste di questo tipo può ricavarne dei benefici che vanno oltre la considerazione e l’apprezzamento dei singoli o della comunità.
Al limite si stabilisca un minimum, non solamente simbolico, che lasci intatte magari le prerogative di scelte autonome, da parte mia sono sacrosante, ma mantenga la dignità di qualunque lavoro o collaborazione in ambiti umani.
Principe di Chitinnon
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