GOVERNO, RENZI AL PD “TORNARE AL VOTO SAREBBE UN SUICIDIO”

ROMA (ITALPRESS) – “Quando governavo ho subito il processo di chi non mi riteneva abbastanza di sinistra e dopo di me è arrivato Salvini. Dicevano fossi timido sui diritti civili, che la crescita non fosse sufficiente, che il milione di posti di lavoro del Jobs Act fosse poco. A forza dichiedere di più si sono aperte le porte alla Lega, non all’Internazionale Socialista. Allo stesso modo oggi: questo governo non è il mio. Ma è comunque meglio dell’alternativa: il voto, la destra, il Quirinale ai sovranisti, l’Italia in bilico sull’euro. Chi volendo di più vagheggia nuove elezioni forse si mette in pace la coscienza, ma mette a terra il Paese”. Lo afferma il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, in un’intervista al quotidiano La Repubblica.

“Se il Pd vuole votare, lo dica. Se i parlamentari del Pd hanno deciso di andare contro il muro hanno il dovere di comunicarlo al Paese e palesarlo in Aula. Per me è una follia, un suicidio di massa – aggiunge -. Italia Viva pensa che si debba votare nel 2023, alla scadenza naturale, dopo aver eletto il nuovo Presidente della Repubblica. Vogliamo impegnare questi anni per abbassare il costo degli interessi a 50 miliardi, erano 77 miliardi l’anno quando sono arrivato a Palazzo Chigi, per incidere in Europa, per costruire l’alternativa al sovranismo no euro. Se qualcuno pensa di fare come in Umbria anticipando le elezioni, faccia pure: con questa scelta si perdono tutti i collegi uninominali e si causano sonore sconfitte in Emilia Romagna, Toscana e Lazio. Non so che nome dare a questa ipotesi politica: in psicologia si chiama masochismo”.

(ITALPRESS).

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