GOVERNO CROCETTA: DIAGNOSI E PRESCRIZIONI

Uno sguardo alla politica regionale, ci induce a delle riflessioni sul come questo governo dovrà affrontare le emergenze, e sul come  la coalizione della maggioranza si comporterà con responsabilità.
La nomina di Giovanni Ardizzone alla Presidenza dell’Ars, con soli 46 voti, ci fa credere che non c’è armonia nel Pd e nel’Udc, che appoggiano Crocetta in questo difficile e problematico compito di risanamento e di responsabilità.
Come si poteva prevedere esistono sempre i franchi tiratori, e ai siciliani non piacciono i colpi bassi, per dirla con eufemismo. La maggioranza deve uscire dalla logica del potere, inteso in senso tradizionale, in quanto le contingenze non lo permettono. Eppure, la realtà dice il contrario.
Crocetta si trova in difficoltà, e tenta  le grandi coalizioni, ma non i “ribaltoni”, di cui abbiamo i nefandi risultati in tempi non lontani, con le ovvie conseguenze.
Il neo presidente vuole aprire all’opposizione le commissioni, ma si trova di fronte ad evidenti difficoltà nella sua stessa coalizione, non nelle parole, ma nei fatti: vedi nomina di Ardizzone. Troppi i mal di pancia, e ,come al solito, troppe le ambizioni dei singoli deputati, che avrebbero voluto forse un altro assetto.
Ci si chiede se i politici non abbiano capito fino in fondo i dati dell’astensionismo, che sono dovuti alla poca credibilità della politica tra la gente, ma,nonostante questo i comportamenti non variano.
Le elezioni nazionali sono vicine, per intenderci, e di teatri e teatrini la gente non ne può più. Se la politica è stata messa a governare, che dimostri di saper governare, superando le diatribe, e i malcontenti.

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