GLI ASCENSORI DELL’OSPEDALE CIVILE DI RAGUSA

Una vecchietta  ed  altre persona molto più giovani,  con andatura lenta scendono e salgono per le scale dell’Ospedale Civile, per recarsi  al reparto di Cardiologia. Mi pongo una domanda, ma gli unici due ascensori  dell’Ospedale Civile funzionano,  o no? 

E  pensando e facendo una mia considerazione a voce alta, una signora Giovane assieme alla persona anziana, mi riferiscono che  spesso, questi sono  guasti, e per chi è anziano o un portatore di qualche handicap , per salire la unica strada maestra, sono le scale ed ecco l’inizio di una vera avventura. 

Intanto la Signora anziana, piano , piano, con tanto fatica, arriva al pianerottolo del reparto, per fare visita ad un suo parente, ma essendo affaticata delle scale,  non vede l’ora di trovare una sedia o un sedile comodo dove potersi  riposare. 

Avendo superato l’uscio del reparto , vede subito  una bella panchina di colore azzurro, con dei comodi sedili, lì messa in bella mostra, si accinge per sedersi, e cosa strana, una delle tante seggiole è rotta, senza essere stata segnalata o eliminato assieme all’intero blocco del sedile, mentre la povera meschina, ha corso il rischio di rompersi l’osso del collo.

A farne le spese è una signora Ingallinesi Antonina  di 85 anni, che fortunatamente la giovane che le era accanto, la sorretta senza farla cadere.

A quel punto la signora ha esclamato una frase, certo che ai tempi della “buonanima “, questo andazzo di cose, non succedevano e per lo spauracchio un signore gentilissimo, ha tirato fuori un bicchiere dal sacchetto che aveva con se, ed è entrato nel bagno dove si è appropinquato a prendere dell’acqua per l’anziana donna,  acqua che in un lavandino del reparto di Cardiologia dell’ospedale, dovrebbe essere funzionante sì, ma con l’assenza dei pomoli, quanto meno  per la fuoriuscita dell’acqua dovrebbero istallare  un impianto a pedale, visto che ci troviamo in una struttura ospedaliera.                                                                         

Dichiarazione resa dalla Signora Ingallinesi Antonietta

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