Giornate del Fai all’aperto, ecco i luoghi da visitare in Sicilia, nessun sito nel ragusano

Sabato 27 e domenica 28 giugno 2020 ritorna l’inziativa delle Giornate del Fai all’aperto. Oltre 200 luoghi aperti in più di 150 località d’Italia e ovviamente anche in Sicilia. Nel ragusano, però, nessun sito.

Per le visite a contributo minimo – da 3 o 5 euro – è necessaria la prenotazione online obbligatoria su www.giornatefai.it (da consultare anche per eventuali modifiche di programmazione), fino a esaurimento posti ed entro venerdì 26 giugno alle ore 15. Il numero di ingressi per visita è limitato e previsto in gruppi ristretti per rispettare le normative di sicurezza.

Di seguito, i luoghi visitabili in Sicilia:

 

Agrigento
Giardini di Villa Genuardi. In origine villa di campagna del barone Ignazio Genuardi, fu poi acquistata
dall’albergatore Enrico Ragusa che la trasformò in albergo di prim’ordine e ne sistemò il terreno attorno,
dove fece piantare anche esemplari rari. Il parco era meraviglioso e rinomato con più di 3.800 piante. Oggi è
sede del corso di laurea in Archeologia dell’Università di Palermo.
Aragona (AG)
Villa Genuardi – Fontes Episcopi. Il Barone Ignazio Genuardi, autorevole personaggio del luogo, volle
donare al proprio figlio Gerlando, restio ai fasti della vita mondana, una bella dimora di campagna. Un luogo
in cui raccogliersi, meditare, leggere e godersi gli straordinari benefici della natura.
Catania
Castello Ursino, Fossato e Corte interna. Voluto da Federico II di Svevia nel XIII secolo, il Castello
Ursino è oggi uno dei simboli di Catania. La struttura del Castello esprime gli aspetti essenziali
dell'architettura Federiciana.
Giarre (CT)
Radicepura. Il parco Radicepura è situato all’ombra dell’Etna dove la terra fertile ha permesso la
proliferazione di più di 3.000 specie vegetali per un totale di 7.000 varietà di piante. Cinque ettari di parco
energicamente e autosufficiente dal punto di vista idrico.
Acireale (CT)
Giardino di Villa Pennisi. Il giardino di Villa Pennisi è uno dei pochi giardini antichi che hanno resistito
agli assalti della speculazione edilizia, rimasto intatto nella struttura e nelle dimensioni originali. Punto
focale del giardino è un magnifico gazebo in ferro battuto con la sua griglia dall’elegante disegno su cui si
arrampica un glicine, e il pavimento in acciottolato disposto in fanne geometriche, circondato da agapanthus
azzurri, da cespugli di rose, da gerani Macrantha o da colorate Dimorfoteca.
Grammichele (CT)
Parco Botanico presso Azienda Agricola &Co. La tenuta si estende sulle pendici del versante nord-
occidentale dei monti Iblei dove, grazie a un microclima particolarmente favorevole, si possono coltivare
agrumi e ulivi utilizzando tecniche naturali rispettose della biodiversità. Da qualche anno si è avviato in
azienda un processo che ri-guarda nell’insieme tutti i 33 ettari della tenuta e che vede, nell’inedita
commistione di agrumeto, uliveto, frutteto, ortogiardino sensoriale, orto e bosco, un unico “parco botanico
mediterraneo”.
Nicosia (EN)
La Cona del Gagini nella Basilica di S. Maria Maggiore. Un’imponente, sontuosa e raffinata "macchina
scultorea" a quattro ordini, ricca di numerose figure, statue, bassorilievi, cornici, candelabri e altro domina la
navata e l’altare principale di Santa Maria Maggiore in Nicosia. È la famosa “Cona” di Antonello Gagini.
Calascibetta (EN)
Villaggio Bizantino Canalotto. Si tratta di un insediamento interamente scavato nella roccia, che mostra
tracce di frequentazione che vanno dalla Tarda Età del Rame, fino ai giorni nostri.

Messina
Forte Cavalli. È una delle 22 batterie facenti parte del Sistema Difensivo dello Stretto di Messina, realizzato
dallo Stato Maggiore dell’Esercito tra il 1884 e il 1914, con lo scopo di difendere una parte del territorio
meridionale da paventati sbarchi francesi, impegnati in quel periodo in una politica espansionistica coloniale
verso la Tunisia.
Palermo
Passeggiata Fiume Oreto: Affluente Sant'Elia a Pioppo. La passeggiata nel fiume Sant’Elia interessa un
tratto fluviale a carattere torrentizio con salti lungo 900 metri. Il fiume costituiva un tempo la risorsa idrica
per l’irrigazione dei terreni limitrofi e il funzionamento del mulino, il lavatoio pubblico e luogo di
balneazione grazie alle nache (piscine naturali) dislocate lungo fiume.
Parco Pier Santi Mattarella-Giardino Inglese. Il giardino, sorto per volontà del luogotenente generale
della Sicilia, principe di Satriano, fu realizzato nel 1850-51 da Giovan Battista Filippo Basile, con un
impianto planimetrico che, seguendo la morfologia del terreno, si ispirava ad ambienti esotici con angoli
evocativi che riproponevano l'antico giardino di delizie dell'emiro arabo Ibn Hawqal, con viali sinuosi,
collinette, vallate e ponticelli.
Villa Giulia. Sorta nel 1778 alla fine della passeggiata a mare o strada Colonna, sul piano di S. Erasmo,
prese il nome da Giulia Guevara, moglie del viceré Marcantonio Colonna principe di Stigliano.Al centro del
giardino una grande area circolare accoglie la fontana del 1780 di Ignazio Marabitti, con il dodecaedro in
marmo e i dodici orologi solari. Durante l'Ottocento è stata modificata la flora e sono stati aggiunte statue, il
sepolcreto, il belvedere e la montagnola con finte rovine romane.
Melilli (SR)
Melilli. Crocevia di persone, tradizioni, attività, speranza e fede: il sentiero noto come Cento Scale
rappresenta uno dei più autentici custodi del patrimonio culturale immateriale della cittadina iblea.
Le Cento Scale facevano da sfondo a contadini e cavatori che le attraversano cadenzando il ritmo dei loro
passi allo scambio di racconti, opinioni, aneddoti, per poi raggiungere i primi le vaste pianure che da Melilli
giungevano sino al mare di Augusta, i secondi il sottostante ingresso alla cava Pirrera di Sant’Antonio.
Priolo Gargallo (SR)
Saline di Priolo e Guglia di Marcello fra storia e natura. Saline di Priolo e Guglia di Marcello fra storia e
natura, una passeggiata nella riserva dei Fenicotteri.
Trapani
Salina Saliella. La salina Salinella o Settebocche, nella Riserva Naturale Orientata Saline di Trapani e
Paceco, è uno scrigno di bellezza e biodiversità, che ci riporta nell’intimo col tempo della lentezza e dei
silenzi, il volo dei fenicotteri, le voci della salina.

E TRA I BENI DEL FAI

Agrigento
Il Giardino della Kolymbethra, nella Valle dei Templi, racconta il “verde mediterraneo” in un tipico
“giardino” siciliano di limoni, mandarini e aranci di antiche varietà, e di gelsi, carrubi, fichidindia, mandorli
e giganteschi olivi “saraceni”: un prezioso patrimonio genetico della biodiversità agricola tipica del
Mediterraneo, che ancora si coltiva secondo le tecniche di tradizione araba, attingendo l’acqua dai condotti
ipogei del V secolo a.C. che inquadrano questo giardino tra le rovine dell’antica Akragas.
Pantelleria (PT)
Il Giardino Pantesco Donnafugata racconta il “verde primigenio”, un arancio secolare della varietà
“Portogallo” è l’unico albero di questo giardino che è come l’archetipo stesso del giardino, erede di una
tradizione mediterranea millenaria che perdura nell’isola; un muro a secco di pietra lavica circonda la pianta
per proteggerla dal vento, ma soprattutto per fare ombra, per raccogliere e convogliare al suolo pioggia,
umidità e rugiada notturna, creando così un microclima particolare che garantisce senza alcuna irrigazione la
sopravvivenza dell’albero: un sistema perfetto, talmente ingegnoso ed efficace da sembrare una magia.

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