GIORNATA DI STUDI “PAOLO ORSI OTTANT’ANNI DOPO”

Il convegno su “Paolo Orsi ottant’anni dopo”, tenutosi presso la Camera di Commercio di Ragusa, organizzato dal Rorary Club di Ragusa e dal Museo Regionale di Camerina, con il patrocinio della Camera di Commercio e sponsorizzato dall’Accademia Nazionale dei Lincei di Roma, è l’unico appuntamento in Italia che a ottant’anni della morte del grande Paolo Orsi ricorda la figura dello studioso. Ad aprire i lavori I lavori  Maria Ragusa, Presidente del Rotary Club, che rende noto il desiderio di una prossima pubblicazione degli atti del convegno, e Carmelo Arezzo, Segretario Generale della Camera di Commercio, il quale porge anche i saluti del Presidente della Camera di Commercio Giannone. Una giornata di studi, come sottolinea la Prof.ssa Paola Pelagatti, Accademica dei “Lincei”, (che porge i saluti anche del Presidente dei “Lincei”) innovativa, grazie alle testimonianze riportate nelle lettere mostrate durante il convegno. Paolo Orsi fu un accademico dei Lincei oltre che archeologo di fama internazionale. Importantissimi gli studiosi che sono stati invitati per questa giornata di studi: Franco Finotti, Direttore del Museo “Paolo Orsi” di Rovereto; Massimo Cultraro, archeologo, primo ricercatore presso l’Istituto per i Beni Archeologici e Monumentali del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) di Catania e Prof. Presso l’Università di Palermo; Piero Pruneti Direttore di “Archeologia viva”, ha introdotto e condotto la serata; Giovanni Di Stefano, Direttore del Museo Regionale di Camarina, Prof. Dell’Università della Calabria. I lavori del convegno hanno mostrato una nuova frontiera degli studi di Paolo Orsi, portando alla luce un Orsi inedito attraverso gli epistolari scambiati con Luigi Pigozini e con tanti altri studiosi italiani e stranieri. “Giovanni Di Stefano – dice la Prof.ssa Pelagatti – ha toccato dei punti importanti anche per Camarina, e mi ha molto sorpreso quello che ha detto il dott. Finotti, che ha mostrato cosa si può fare di questi documenti e quanto siano importanti per gli altri, e quanto servano per la ricerca. Mi ha molto sorpreso Massimo Cultraro, che ha curato l’aspetto dell’umanità di Orsi, anche se io in genere non sono molto incline a vedere gli aspetti umani. Una serata bella e interessante e ringrazio tutti per l’invito.”

La dottoressa Maria Ragusa fa notare come attraverso gli interventi di queste testimonianze epistolari si può ricostruire un pezzo di memoria da affidare ad un Museo Civico, come quello di Rovereto che ci è stato descritto da Finotti. 

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