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GIORGIO MIRABELLA PRESIDENTE
29 Ott 2013 13:49
Era attesa, da tempo, la convocazione della sesta Commissione, che si occupa di Sviluppo economico, Industria, Artigianato, turismo e Politiche Comunitarie.
Dopo i vari tentativi, andati a vuoto, di accordo tra maggioranza e opposizioni, il muro contro muro, che ha ritardato l’elezione del Presidente di questa Commissione, è stato aperto dal passaggio del consigliere Elisabetta Marino al gruppo misto, passaggio che ha determinato l’ingresso nella stessa di Peppe Lo Destro in rappresentanza del Movimento Ragusa Domani.
Come si ricorderà, c’era stato un tentativo di eccezione sul parere del viceSegretario e del Presidente del Consiglio che si erano espressi per il necessario aumento di un componente nelle commissioni, un estremo tentativo del gruppo del Movimento 5 Stelle di non far avere alle opposizioni la maggioranza.
Tutto era rientrato e si aspettava, quindi, la convocazione.
Le minoranze sono rimaste ferme sul nome di Giorgio Mirabella, la maggioranza, constatata l’impossibilità di far eleggere il nome che avevano scelto, quello del consigliere Davide Brugaletta, ha messo in atto il tentativo di proporre la Presidenza della commissione alla Marino. Un tentativo, malcelato, di spaccare il fronte delle minoranze, riproposto fino a pochi minuti prima della riunione.
Si aveva l’impressione, dai concitati atteggiamenti di diversi consiglieri, che la Marino potesse cedere alle lusinghe dei grillini, ma così non è stato, nonostante l’ultimo estremo tentativo fatto, in apertura dei lavori della commissione dal rappresentante della maggioranza che proponeva la convergenza sul nome della Marino per un voto unanime, in nome di una preferenza di genere.
Le minoranze, attraverso il consigliere Sonia Migliore, confermavano la scelta di Giorgio Mirabella.
Erano presenti tutti i componenti della commissione, ad eccezione dei consiglieri Antoci e Spadola, sostituiti dai colleghi Stevanato e Agosta
Prima della votazione ci sono stati pochi interventi, fra cui quello di Maurizio Tumino che non ha potuto fare a meno di far risaltare l’inusuale attenzione che i grillini volevano manifestare a favore del genere femminile, stroncando lo sterile tentativo di decidere in casa d’altri che ha ottenuto solo il risultato di mostrare la pochezza del gruppo per una sconveniente quanto inopportuna strategia.
Non meno pesanti le parole di Mario D’Asta che ha visto nel chiaro tentativo di dividere le minoranze un disinteresse per la città e le sue esigenze, messe in secondo piano, con l’umiliante scelta di una persona in quanto donna.
Di rito gli interventi di Chiavola, Agosta e Lo Destro.
La successiva votazione ha visto assegnare 9 voti a Mirabella, eletto quindi Presidente, 7 schede bianche e un voto per la Marino.
Unanime il consenso nei confronti di Davide Brugaletta che è stato, successivamente, eletto alla vicePresidenza con 16 voti e una sola scheda bianca, chiaro segnale che le minoranze hanno voluto esprimere, da un lato come riconoscimento alla persona ma anche per evidenziare la facile rinuncia a far valere la forza dei numeri.
Subito dopo il neo Presidente ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“Abbiamo atteso per diverso tempo, registrando anche diversificate posizioni, e in alcuni casi frenando scontri eccessivi, ma alla fine la minoranza, in modo coeso e compatto, è riuscita ad esprimere il presidente della sesta commissione consiliare”.
“Stamani – ha spiegato Mirabella – per l’ennesima volta è stato convocato l’organismo che, a differenza delle altre commissioni non era riuscito ad eleggere presidente e vicepresidente. Oggi la sesta commissione, nonostante i tanti e in alcuni casi maldestri tentativi della maggioranza consiliare di accaparrarsi anche questa posizione, ha il suo presidente.
Da rilevare due cose. La prima è la dimostrazione della compattezza della minoranza che, seppur composta da diverse aree e provenienze, è riuscita a far quadrato sulla proposta di mia candidatura.
Un ringraziamento va ai consiglieri di minoranza che sin dall’inizio hanno creduto, e messo in pratica, il principio che un progetto condiviso può essere vincente, nonostante si abbiano estradizioni politiche differenti.
Il secondo passaggio, che mi sento di dover sostenere, è di natura politica. Non sempre i numeri possono avere ragione su tutto. Il Movimento Cinque Stelle, con la sua schiacciante presenza in aula, ha sempre e costantemente relegato le minoranze in un angolino, non cedendo al dialogo o alla possibilità di un raccordo interpartitico. La sesta commissione avrà il valore aggiunto di nove consiglieri che, in modo unanime e coeso, lavoreranno per valutare di volta in volta le proposte dell’Amministrazione e per porre in discussione anche atti e proposte di iniziativa propria, come previsto dal regolamento.
Spero che il braccio di ferro che sinora ha caratterizzato questo organismo consiliare, si possa considerare una parentesi chiusa e che si cominci a lavorare in modo costruttivo e propositivo”.
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