È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
GIOIELLI CULTURALI SENZA PASSAPORTO
09 Mag 2013 05:42
L’Assessorato ai Beni Culturali della Regione Sicilia ha decretato lo stop agli scambi internazionali delle opere d’arte della Sicilia, almeno dei più singolari.
“Il divieto riguarda, in pratica tutti i pezzi pregiati delle collezioni siciliane come il Satiro Danzante, la Dea e gli argenti di Morgantina, la Phiale di Caltavuturo, l’Annunciazione e l’Annunziata di Antonello da Messina, l’Adorazione dei pastori di Caravaggio, l’Auriga di Mozia solo per fare alcuni esempi. Si tratta di opere che si trovano esposte in 8 musei regionali e 4 musei appositamente realizzati per loro: Il Salinas e l’Abatellis di Palermo, il Griffo di Agrigento, il Pepoli di Trapani, il Paolo Orsi e la Galleria di Palazzo Bellomo di Siracusa, il Maria Accascina di Messina, il Museo Archeologico di Himera a Termini Imerese in provincia di Palermo. A fianco di queste strutture, come detto, altri 4 musei creati appositamente per le opere che ospitano come il museo del Satiro di Mazara, il museo dell’Arula di Caltanissetta, il museo Withaker di Mozia e il Museo archeologico di Aidone. Ventitrè le opere “bloccate” in Sicilia formalmente per la tutela in loco”.
L’assessore Sgarlata ha dato , dunque, lo stop ai prestiti di opere monumentali. La delibera contiene un elenco di 23 opere per le quali è fatto espresso divieto di prestito e di esposizione fuori dalle strutture di assegnazione. Dovrà essere effettuato un pagamento diretto o indiretto per l’affitto dell’opera. In sostanza chi vorrà unì’opera siciliana dovrà pagare un canone alla Regione oppure organizzare, a proprie spese, eventi che riguardino artisti, artigiani, personalità della cultura siciliana, valorizzazione delle tradizioni isolane o comunque eventi che abbiano un tangibile riscontro in termini di immagine della Sicilia.
Non vediamo tra le opere d’arte individuate quelli della Provincia di Ragusa dei Musei di Kamarina e Ragusa, che evidentemente potranno viaggiare senza problemi.
Ci si chiede, però, se il fatto di non permettere gli scambi internazionali favorisca il turismo in Sicilia, o è un modo di isolare le opere d’arte dalla possibilità di essere fruite da più visitatori quando sono esposte in altre sedi, Stati e Musei.
Capiamo che i 12 milioni di euro, riservati ai Beni Culturali, rispetto ai 25 milioni, dati a pioggia ad Associazioni e Fondazioni con la Tabella H, siano veramente irrisori per la Cultura di un’intera Regione, come la Sicilia. Però, crediamo negli scambi internazionali e l’aver tolto il passaporto a questi gioielli non ci sembra che sia stata una bella idea.
Il risparmio non si deve mai mettere in atto, laddove c’è una possibilità di ritorno in immagine e in sviluppo culturale.
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