GIOIELLI CULTURALI SENZA PASSAPORTO

L’Assessorato ai Beni Culturali della Regione Sicilia ha decretato lo stop agli scambi internazionali delle opere d’arte della Sicilia, almeno dei più singolari.

“Il divieto riguarda, in pratica tutti i pezzi pregiati delle collezioni siciliane come il Satiro Danzante, la Dea e gli argenti di Morgantina, la Phiale di Caltavuturo, l’Annunciazione e l’Annunziata di Antonello da Messina, l’Adorazione dei pastori di Caravaggio, l’Auriga di Mozia solo per fare alcuni esempi. Si tratta di opere che si trovano esposte in 8 musei regionali e 4 musei appositamente realizzati per loro: Il Salinas e l’Abatellis di Palermo, il Griffo di Agrigento, il Pepoli di Trapani, il Paolo Orsi e la Galleria di Palazzo Bellomo di Siracusa, il Maria Accascina di Messina, il Museo Archeologico di Himera a Termini Imerese in provincia di Palermo. A fianco di queste strutture, come detto, altri 4 musei creati appositamente per le opere che ospitano come il museo del Satiro di Mazara, il museo dell’Arula di Caltanissetta, il museo Withaker di Mozia e il Museo archeologico di Aidone.  Ventitrè le opere “bloccate” in Sicilia formalmente per la tutela in loco”.

L’assessore Sgarlata ha dato , dunque, lo stop ai prestiti di opere monumentali. La delibera contiene un elenco di 23 opere per le quali è fatto espresso divieto di prestito e di esposizione fuori dalle strutture di assegnazione. Dovrà essere effettuato un pagamento diretto o indiretto per l’affitto dell’opera. In sostanza chi vorrà unì’opera siciliana dovrà pagare un canone alla Regione oppure organizzare, a proprie spese, eventi che riguardino artisti, artigiani, personalità della cultura siciliana, valorizzazione delle tradizioni isolane o comunque eventi che abbiano un tangibile riscontro in termini di immagine della Sicilia. 

Non vediamo tra le opere d’arte individuate quelli della Provincia di Ragusa dei Musei  di Kamarina e Ragusa, che evidentemente potranno viaggiare senza problemi. 

Ci si chiede, però, se il fatto di non permettere gli scambi internazionali  favorisca il turismo in Sicilia, o è un modo di isolare le opere d’arte dalla possibilità di essere fruite da più visitatori quando sono esposte in altre sedi, Stati e Musei.

Capiamo che i 12 milioni di euro, riservati ai Beni Culturali, rispetto ai 25 milioni, dati a pioggia ad Associazioni e Fondazioni con la Tabella H, siano veramente irrisori per la Cultura di un’intera Regione, come la Sicilia. Però, crediamo negli scambi internazionali e l’aver tolto il passaporto a questi gioielli non ci sembra che sia stata una bella idea. 

Il risparmio non si deve mai mettere in atto, laddove c’è una possibilità di ritorno in immagine e in sviluppo culturale.

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