GIANNI BERENGO GARDIN A PALAZZO DUCALE

Gianni Berengo Gardin è uno dei più famosi fotografi italiani. Classe 1930, ha iniziato la sua carriera di fotoreporter nel 1965, quando lavora per Il Mondo di Mario Pannunzio. Negli anni a venire collabora con le maggiori testate nazionali e internazionali come DomusEpocaLe FigaroL’EspressoTimeStern.

Il suo modo caratteristico di fotografare, il suo occhio attento al mondo e alle diverse realtà, dall’architettura al paesaggio, alla vita quotidiana, gli hanno decretato il successo internazionale e lo rendono un fotografo molto richiesto anche nel mercato della comunicazione d’immagine.

Nel 1991 una sua importante retrospettiva è stata ospitata dal Museo dell’Elysée a Losanna e nel 1994 le sue foto sono state incluse nella mostra dedicata all’Arte Italiana al Guggenheim Museum di New York. Ad Arles, durante gli Incontri Internazionali di Fotografia, ha ricevuto l’Oskar Barnack – Camera Group Award.

Gianni Berengo Gardin ha pubblicato 210 libri fotografici e, nel 2005, l’editore Contrasto ha pubblicato il grande libro antologico “Gianni Berengo Gardin”, in edizione italiana, inglese, francese e americana. Il 18 ottobre 2008 gli è stato assegnato il premio Lucie Award alla carriera, quale massimo riconoscimento per i suoi meriti fotografici.

Le sue immagini – ormai riconosciute come patrimonio visivo degli italiani – sono uno spaccato della vita politica, sociale, economica e culturale dell’Italia dagli anni del boom a oggi, sia nei suoi risvolti felici, sia nelle sue pieghe drammatiche e a volte tragiche, ponendo sempre al centro dell’attenzione l’uomo e la sua dignità.
La mostra “Gianni Berengo Gardin – Storie di un fotografo” approda a Palazzo Ducale, dal 14 febbraio all’8 giugno 2014,  in una versione rinnovata e arricchita con un intero capitolo dedicato a Genova.

Nella Genova di Berengo Gardin c’è una città che assomiglia alle sue idee, ai suoi ricordi. C’è commozione senza retorica. “C’è quel Gianni Berengo Gardin che guarda avanti senza smettere mai di voltarsi indietro.”

La rassegna antologica, a cura di Denis Curti, conta circa 200 fotografie che ripercorrono la carriera del grande maestro italiano dagli anni cinquanta a oggi. 
Conosciuto in Italia e all’estero come il poeta della fotografia, Gianni Berengo Gardin ha saputo restituire e rinnovare il linguaggio visivo del nostro paese: Venezia, Milano, i manicomi e la legge Basaglia, la Liguria, l’entusiasmante esperienza con Renzo Piano, il grande reportage “dentro le case”, la Biennale d’arte di Venezia, ma anche New York, Vienna, la Gran Bretagna e la straordinaria esperienza con il Touring Club, fino alle fotografie finora rimaste inedite e qui presentate per la prima volta. 

Nella fotografia di Gianni Berengo Gardin la poesia è spesso protagonista attraverso il silenzio. E le figure umane, quando ci sono, raccontano attimi di una vita sospesa, senza tempo, in una tradizione di tranquilli gesti quotidiani che si susseguono giorno dopo giorno. In ognuna di queste foto, ciascuno di noi ritrova un po’ di se stesso, della sua storia, dei suoi ricordi: più che paesaggi sono come archetipi dell’immaginario collettivo, e la poesia che ne scaturisce ci entra sottopelle e ci diventa subito familiare.

Con occhio sempre vigile, attento a cogliere le svolte della storia, così come i passaggi minimi, più discreti del reale, Gianni Berengo Gardin ha narrato – e continua a farlo, basti pensare al suo lavoro su L’Aquila, prima e dopo la devastazione inflitta dal terremoto – avvenimenti che hanno marcato in profondità la storia del nostro paese, sotto molteplici punti di vista, oltre ai momenti di vita quotidiana nelle strade, agli incontri casuali con le persone, ai gesti spontanei.

 La mostra è promossa da Genova Palazzo Ducale Fondazione per la cultura con la collaborazione di Tre Oci, Civita Tre Venezie e Fondazione Forma ed è organizzata da Civita Cultura. Il catalogo è pubblicato da Marsilio editori.

 

 

                               Melania Scrofani

 

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