Gestione Castello Donnafugata: vincente la proposta di Civita-Logos. Ultima parola al Consiglio comunale

Sarà Civita-Logos il partner privato che affiancherà il Comune di Ragusa nella gestione del Castello di Donnafugata. Prosegue l’iter per la gestione del Castello di Donnafugata attraverso il Partenariato Speciale Pubblico-Privato (PSPP). Dopo la pubblicazione dell’avviso per individuare un partner privato che affianchi il Comune nella valorizzazione della struttura, la valutazione delle tre proposte pervenute è stata affidata a una commissione di esperti esterni, composta da Maria Cristina Cavallaro, docente di Diritto Amministrativo, Università di Palermo; Maria Cristina Longo, docente di Economia e Gestione delle Imprese, Università di Catania; Maria Rosaria Vitale, docente di Teoria e Storia del Restauro, Università di Siracusa; Valentina Noto, direttrice del Castello Ursino e del Sistema Museale di Catania; Franco Milella, esperto in partenariati pubblico-privati, Bari. Dopo un’attenta analisi, la commissione ha individuato come proposta migliore quella presentata da Civita – Logos, che ora entrerà nella fase di concertazione con il Comune. Le altre due proposte pervenute erano una della Provincia che ha annunciato la creazione di una fondazione e la terza proposta era arrivata dalla Pro Loco Ragusa. L’anno scorso, la questione sollevò parecchie polemiche politiche.

I verbali pubblicati online

I verbali della valutazione sono stati pubblicati sul sito del Comune di Ragusa, nella sezione Amministrazione Trasparente. In particolare, il verbale n.10 contiene il giudizio complessivo sulle tre proposte e gli aspetti da approfondire nella fase successiva della trattativa. Per chi volesse consultarli, basta cliccare i seguenti link ai verbali, Albo Pretorio del Comune di Ragusa e  Verbale n.10 con la valutazione finale: Clicca qui.

Cosa succede ora?

Si apre ora una fase di negoziazione con il soggetto selezionato, durante la quale verranno valutati e integrati gli aspetti suggeriti dalla commissione. L’eventuale accordo finale dovrà essere approvato dalla Giunta e dal Consiglio comunale prima di diventare operativo. Un passo importante per il futuro del Castello di Donnafugata, che mira a garantire una gestione più efficiente e innovativa, mantenendo al tempo stesso la proprietà pubblica della struttura.

La reazione della deputata Stefania Campo

“Come volevasi dimostrare, quello che temevamo è accaduto: il Castello di Donnafugata è stato affidato alla Logos di Comiso e a Civita Sicilia, ovvero ai due soggetti privati che avevano avanzato la richiesta di prendere in gestione l’antico maniero proprio a cavallo fra la fine di luglio e l’inizio di agosto dello scorso anno, provocando, come tutti ricorderete, un mare di polemiche visto il periodo ferragostano scelto – chissà perché – per chiudere l’accordo con il Comune proprietario”. Lo dice la deputata regionale del M5S, Stefania Campo che nei mesi scorsi aveva avanzato diversi dubbi sul bando di affidamento dell’antico maniero presentando anche una circostanziata interrogazione parlamentare alla Regione Siciliana, senza peraltro aver mai ricevuto risposta, nonostante siano passati più di sette mesi. L’assessore interrogato in Aula, altresì, non aveva saputo rispondere alla Campo perché l’amministrazione Cassì aveva trasmesso la documentazione a Palermo solo poco tempo prima dal giorno della seduta stessa. Un fatto a dir poco increscioso e non frequente durante le sedute d’Aula”. A questo punto – dice Stefania Campo – siamo davvero curiosi di approfondire le motivazioni che hanno portato all’esclusione degli altri partecipanti, sperando comunque che il Consiglio comunale, con uno scatto di orgoglio, limiti il mandato, perché diversamente sarebbe come condannare la futura Amministrazione a delle scelte che magari non sono e non saranno per nulla condivisibili. Restiamo dell’idea che il Castello di Donnafugata non può diventare un bene comune da cui un ‘imprenditore’ privato può trarre profitto, ma è e deve restare un bene gestito dai rappresentanti di tutta la collettività. Per quanto ci riguarda, dunque, faremo di tutto, con un programma alternativo a questo sindaco, per restituire il Castello alla sua funzione originaria. Nel frattempo, vigileremo affinché nessun tipo di assunzione, da parte dei soggetti privati, possa riguardare esponenti politici o collaboratori vari che hanno avuto a che fare con la presentazione del progetto, la verifica dello stesso e altri aspetti inerenti la presente procedura di Partenariato speciale pubblico-privato”.

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