FORZATURE GRAVI PER UN PROGETTO MILIONARIO PER IL CENTRO DIREZIONALE DI VITTORIA

Segnalo all’opinione pubblica l’approvazione da parte della Giunta Municipale di un Bando relativo al Servizio di Progettazione di un Centro direzionale nell’area di verde agricolo, a suo tempo requisita dall’Amministrazione comunale a seguito di una lottizzazione abusiva. Quell’area fu requisita a privati che stavano lottizzando abusivamente in verde agricolo, mentre il Comune è autorizzato a fare la stessa cosa?

Il bando, pubblicato a ridosso delle festività, prevede tempi assai ristretti, appena quaranta giorni reali, per la preparazione di un progetto preliminare dell’edificio direzionale del Comune, che sarà successivamente locato in leasing al Comune.

Ma perché si è scelta una procedura così tortuosa e forzata per un progetto la cui connotazione architettonica e civile è tanto rilevante? Un bando aperto, un bando-concorso per un progetto preliminare a costo zero non poteva essere preso in considerazione per il Centro Direzionale di Vittoria? Non si poteva puntare su un Progetto di Finanza simile a quello che ci ha consentito a costo zero di acquisire la proprietà del Centro sociale dei pescatori  e dell’area sovrastante a Scoglitti?

A parte ogni altra considerazione, emerge la gravità dell’assoluta esclusione del Consiglio comunale e della Commissione AssettoTerritoriale dall’ iter procedurale relativo alla costruzione di un edificio in verde agricolo, prima che il Consiglio avesse autorizzato la Variante specifica al Prg, che giace nei cassetti di qualche ufficio, a disposizione di pochi privilegiati, in fase di rielaborazione.

Da cinque anni hanno tenuto il Consiglio sospeso sul tema della Variante ordinaria dell’area, salvo poi a scegliere, a 5 mesi dalle elezioni, la procedura della Variante straordinaria che ribalta sul Consiglio ogni responsabilità gestionale ed espone a conseguenze di responsabilità patrimoniale. Si impegnano risorse prima che sia acquisita tra l’altro la certezza della disponibilità di alcune aree private contigue all’area comunale.

La questione va valutata anche in ragione dei costi di affitto che il Comune dovrà sostenere per la locazione dell’immobile a costruire: quindi nessun risparmio sui fitti attuali si viene a determinare. Visto che il Comune dovrà sostenere l’onere della costruzione di un immobile su terreni di cui  lo stesso Comune è proprietario. Bell’affare!

Si rileva poi, ed è veramente preoccupante, la presenza nel bando di una clausola che vuole legittimare a priori la circostanza che possa essere presentata una sola offerta: la qualcosa, considerata la ristrettezza dei tempi previsti per la presentazione del progetto  preliminare, è evidentemente considerata come probabile da parte degli stessi amministratori. Come mai questa insolita procedura?

Un solo progetto, in verde agricolo, in quaranta giorni? E la Commissione Assetto territoriale non  è stata mai coinvolta, informata, per un‘opera che merita certamente  un considerazione diversa e  la necessaria trasparenza. E’ questa una brutta vicenda, oscura, affaristica, decisa alla fine della tornata amministrativa mentre la decisione degli amministratori risale a 4 anni fa, quando il Consiglio comunale avrebbe potuto e dovuto pronunciarsi serenamente  sulla variante urbanistica: invece le cose sono state impostate diversamente, con tempi a tal punto ristretti da costringere l’amministrazione ad anticipare l’evenienza del progetto unico, che qualcuno sostiene sia  già confezionato, come è accaduto per il Porto di Scoglitti.

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